Ad un anno di distanza dalla morte di uno di più grandi mattatori del Teatro italiano, è in uscita il libro a lui dedicato “Gigi Proietti. Archeologia della risata”, promosso dall’Associazione Culturale Centro Studi di Psicologia dell’Arte e Psicoterapie Espressive APS, che, oltre a diffondere la cultura, promuove il benessere psicofisico attraverso le arti.
Dal 2 novembre, anniversario di morte e nascita di questo indimenticabile Protagonista del Teatro che ha elargito sorrisi e risate a piene mani, il libro sarà disponibile in anteprima sul sito della casa editrice Sillabe e, a seguire, in tutte le librerie italiane.
Il libro, al quale i curatori lavorano dal novembre 2020, rendendone partecipe la moglie, compagna di una vita, è edito dall’editore Sillabe in collaborazione con Opera Laboratori, a cura di Paola Dei e Franco Mariotti con la prefazione di Nicola Borrelli, e contiene contributi di attori, registi, persone che hanno lavorato con lui e lo hanno apprezzato, oltre a critici, accademici, estimatori del mondo teatrale e cinematografico.
Un caleidoscopio di colori e suoni per un tutto che vale più della somma delle singole parti. Fra i personaggi che hanno preso parte al ricordo del grande Maestro dello spettacolo troviamo Enrico Vanzina, Matteo Garrone, Adriano Amidei Migliano, Massimo Wertmüller, Pino Quartullo, Cloris Brosca, Gianfranco Jannuzzo, Susanna Schimperna, Vince Tempera, Olimpio Riccardi, Luisa De Santis, Paila Pavese, Manuela Kustermann, Cristiana Paternò di Cinecittà News, Stefano Reali, Giancarlo Scarchilli, Francesco Grifoni intervistato da Marino Demata, Emiliano Mazzenga, Andrea Canali di ANICA e il Direttore dei Teatri di Siena Alessandro Benvenuti. Da segnalare anche i sonetti di Enrico Montesano e di Pierfrancesco Favino e una intervista di Gloria Satta ad Alessandro Gassmann per “Il Messaggero”.
Inoltre, arricchiscono il libro i contributi di Giulio Baffi, Presidente dell’Associazione Nazionale Critici Teatrali, Franco Montini, Presidente dell’Associazione Nazionale Critici Cinematografici, Valerio Caprara, Paola Tassone di TSN, Massimo Nardin, Alma Daddario, Fabio Melelli, Giovanni Curtis, Gerry Guida, Antonella Lomonaco, Leila Tavi, Lucia Bruni, Ugo Baistrocchi, Sergio Cassella, Maurizio Lozzi, Eliana Lo Castro Napoli, Flavio De Bernardinis, Paolo Micalizzi.
Le immagini sono state realizzate da artisti dell’Associazione ALI: Mauro Baroncini, Silvia Caramelli, Lorella Consorti, Paola Dei, Emanuela Degan, Grazia Di Napoli, Marilena Marisi, Elena Maggiulli, Federico Mei, Elena Migliorini e da Maria Pina Costanzo, oltre che dal maestro Antonio Sodo e riflettono pienamente l’anima ed il carattere del grande attore che ha reso universale la sua romanità. Il maestro Antonio Sodo, che in passato ha creato un’opera dedicata a Mariangela Melato, ha di recente realizzato un busto con l’intenzione di donarlo al Globe Theatre di Roma.
Il libro, che è stato inviato prima della stampa alla famiglia che lo ha apprezzato, verrà inoltre donato alla Fondazione istituita a suo nome.
“Devo dire che è stata una impresa titanica: – dice Paola Dei, una dei curatori – fare interviste, inserire i meravigliosi disegni realizzati da ALI al posto delle classiche foto, trovare una casa editrice che sapesse valorizzare l’aspetto artistico, contattare tutti gli attori e la famiglia, ritrovare testimonianze di politici e attori che avevano lavorato con lui. Ma il grande Gigi è stato capace di farci sorridere anche dal cielo. Risate celesti che ho voluto ricordare commentando la miniserie Tv Preferisco il Paradiso. Una delle più belle interpretazioni di Gigi Proietti dedicata al Santo della Gioia, San Filippo Neri. Ho conosciuto Proietti a Siena negli anni ’80 al Teatro dei Rinnovati, aveva una vestaglia di raso nero con un Topolino colorato davanti, pochi giorni dopo aver visto Vittorio Gassman e Alessandro Gassmann in Affabulazione di Pier Paolo Pasolini. Fecero il pienone per tutte le repliche e, da allora, sono diventata una loro fervente ammiratrice”. Con A me gli occhi, please, uno dei più acclamati one man show, Gigi Proietti rinnovò lo spettacolo italiano.
“Gigi, uno Scorpione che – come Monica Vitti, Roberto Benigni, Carlo Verdone e altri – ha saputo trasformare in arte le piccole manchevolezze dell’essere umano, rendendole uniche e insostituibili” (Paola Dei).