E’ andato in scena al teatro Morlacchi di Perugia, da mercoledì 28 Febbraio a venerdì primo Marzo, “Ginger & Fred”, di Federico Fellini, Tonino Guerra, Tullio Pinelli, adattamento e regia di Monica Guerritore.
In questo spettacolo Monica Guerritore veste il duplice ruolo di regista e protagonista del celebre capolavoro Felliniano, il tema principale è sempre forte e sempre più attuale, la falsata raffigurazione della realtà nel mondo contemporaneo ad opera della televisione.
La scena vive di quello che, anche per Fellini, è tema centrale, enormi specchi che portano alla riflessione delle velleità e degli inganni del mondo moderno, su percezioni e fragilità della verità.
L’opera vive in un modesto studio televisivo, sede di una TV commerciale, e l’intento è quello di girare un programma televisivo dal titolo “Ed ecco a voi è Natale”.
I protagonisti che sognano il loro momento di gloria, la loro occasione mancata, sono sosia di celebrità, da Lucio Dalla che diventa Coccodrillo per ragioni di copione ad una Brigitte Bardot di borgata che deve portare in scena il suo dramma familiare, fino alla morte dell’ammiraglio, gloria di un passato polveroso. Mettendo in scena la “pornografia “dei sentimenti e del dolore, tema centralissimo di molte trasmissioni odierne.
In questo pot-pourri di aspiranti c’è una coppia di veri artisti, glorie passate che dovrebbero essere ospiti d’onore della serata per dare lustro alla trasmissione, ormai sessantenni che avevano raggiunto un grande successo come ballerini di Tip Tap, Fred (Pippo Botticella) e Ginger (Amalia Bonetti).
Si ritrovano in un mondo irreale, rozzo e amaro, pregno di una volgarità commerciale e scalcinata della trasmissione; quindi la loro vana speranza di rivivere lo scintillio del passato viene delusa.
Lo spettacolo coinvolge il pubblico, e tutti si sentono partecipi, trasformati in un pubblico reale di una messa in scena televisiva, quindi riusciamo a ridere e sorridere della farsa, ma poi la riflessione si ferma sulla manipolazione del reale nel modo dello spettacolo, fonte di imbarbarimento del paese nel suo uso e nel suo consumo, evidenziando la fragilità del percepito nel mondo di oggi.
Sonia Lustrino