Un Ginkgo biloba, germogliato da un seme di una pianta sopravvissuta al bombardamento del 6 agosto 1945 di Hiroshima, verrà messo a dimora presso la Biblioteca comunale San Matteo degli Armeni di Perugia, luogo specializzato sui temi della nonviolenza, educazione alla pace, dei diritti umani, del dialogo interculturale e interreligioso.
La cerimonia avrà luogo sabato 20 giugno 2020, alle ore 17:00, su iniziativa del Programme for the Endorsement of Forest Certification (PEFC Italia), associazione internazionale che promuove la gestione sostenibile delle foreste e dell’Università degli Studi di Perugia. La pianta di due anni è stata donata dall’associazione”Mondo senza guerra e senza violenza” di Castenedolo-Brescia nel quadro dell’accordo fatto con PEFC Italia e l’Ateneo di Perugia con la giapponese Green Legacy Hiroshima, che si occupa della raccolta e diffusione nel mondo dei semi di queste piante iconiche.
Sarà aperta dall’introduzione del dottor David Grohmann dell’Ateneo perugino cui seguirà un momento musicale con il Quintetto d’archi dell’Orchestra da Camera di Perugia, con brani di Boccherini e Barber.
Antonio Brunori, segretario generale di PEFC Italia, illustrerà poi il significato degli alberi di Hiroshima e dell’evento di collocazione del Ginkgo biloba a San Matteo degli Armeni.
Previsti poi i saluti istituzionali di Andrea Romizi, sindaco di Perugia, del Professore Maurizio Oliviero, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Carlo Pagnotta, direttore artistico di Umbria Jazz), Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria.
La messa a dimora dell’albero e la scopertura della targa commemorativa sarà preceduta dall’intervento del dottor Marco Maovaz, dell’Ateneo di Perugia, sul tema “Dagli Armeni al Ginkgo: per una visione della storia locale”.
A conclusione l’intervento del Quintetto d’archi dell’Orchestra da Camera di Perugia: eseguirà Triptyque for String Orchestra (Allegro) del compositore giapponese Yasushi Akutagawa.
L’iniziativa di sabato 20 giugno intende dare un messaggio di ripartenza e di resilienza, con la stessa forza che hanno avuto questi alberi simbolo, sopravvissuti a una vera catastrofe e ora rigenerati ad esempio di speranza per una ripartenza carica di positività.
A Perugia, di recente, nell’Orto botanico dell’Università degli Studi di Perugia, sono stati propagati semi di alcuni Hibakujumoku (lett. alberi bombardati dall’atomica) nell’ambito di un accordo tra PEFC Italia, l’associazione “Mondo senza guerra e senza violenza” di Castenedolo-Brescia e l’Ateneo di Perugia con la giapponese Green Legacy Hiroshima; per ora ne sono nati 42 esemplari: 2 Bagolaro della Cina (Celtis sinensis), 27 dell’albero Aphananthe aspera,chiamato “Muku” in Giappone e 13 del più famoso fossile vivente del mondo vegetale: il Ginkgo biloba.
Foto di Susanna Giaccai