In due ore di spettacolo escono fuori tutte le maschere di Giorgio: Mario il bagnino, il Pierre della discoteca Titicaca di Orbetello, tutte vengono a lui, senza cercarle, solo osservando e vivendo interamente la terra toscana, dove anche l’accento aiuta la comicità innata.
La musica e le canzoni dei cantautori riempiono la scena e, quando il pubblico presente le canticchia, l’età trapela e Giorgio usa questo escamotage anche per capire chi ha in sala. La risata diventa assicurata quando imita l’amico Renato Zero di cui è il fan più accanito e “…vieni ti porto nella favola mia” è la chiara ispirazione del titolo dello spettacolo. La serata scorre veloce, 2 ore in cui in scena c’è Panariello e tutta la sua vita fatta di personaggi e racconti personali che si integrano, si incontrano e si scontrano in un mix ben miscelato che rende merito alla maturità raggiunta dall’artista.
Donatella Binaglia