Il 2 febbraio si celebra la Giornata Mondiale delle Zone Umide per ricordare la firma, avvenuta nel 1971, della Convenzione di Ramsar sulle zone umide di importanza internazionale.
Nella laguna di Grado, in una cornice ambientale di rara complessità e bellezza, la Riserva naturale della Valle Cavanata è stata riconosciuta di valore internazionale proprio ai sensi della Convenzione, per quanto riguarda la porzione valliva, in particolare quale habitat di uccelli acquatici, poiché possiede eccezionali potenzialità per la sosta e la nidificazione di moltissime specie.
Si intitola “Sulle ali dei fenicotteri” la conferenza che si svolgerà il 18 febbraio nel Centro visite della Valle Cavanata nell’ambito delle iniziative per la Giornata mondiale delle zone umide. Alla conferenza, che sarà tenuta dall’ecologo Davide Scridel, seguirà una visita alla Riserva con osservazioni ornitologiche e avi-faunistiche. Con il ricercatore Scridel saranno esplorati i fattori ambientali che influiscono sulla prima migrazione di giovani fenicotteri italiani.
Fin dall’antichità l’uomo ha avvertito il fascino delle migrazioni degli uccelli e il mistero delle rotte dei loro lunghi viaggi attraverso i mari e i deserti, questioni rimaste aperte a teorie fantasiose per diverso tempo. Negli ultimi anni, nuovi mezzi come le trasmittenti GPS hanno rivoluzionato le ricerche sugli uccelli migratori.
La laguna di Grado è una delle aree naturali più caratterizzanti il Friuli Venezia Giulia, che si trova all’estremo nord del Mediterraneo e al crocevia di ben tre regioni biogeografiche: Alpina, Continentale e Mediterranea. L’area caratterizza il profilo costiero alto Adriatico con un articolato e fragile complesso di zone umide che si inerpicano fino alle falesie carsiche, con peculiarità ecologiche che si riflettono in una straordinaria biodiversità. Ma la laguna offre all’osservatore attento anche habitat e specie botaniche di straordinario interesse in quanto presenti quasi esclusivamente nell’Adriatico settentrionale (specie endemiche come la Salicornia), nonché diverse specie e habitat minacciati di estinzione a livello globale.
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