Il 30% delle infezioni che si prendono in ospedale si possono prevenire, ormai è acclarato, si possono prevenire con corretto lavaggio delle mani. E’ per questa ragione che per la giornata mondiale dell’igiene delle mani, ovvero il 5 maggio, la Usl Umbria 1 da alcuni anni tiene eventi formativi con l’obiettivo di aumentare la prevenzione delle infezioni all’interno di strutture ospedaliere, e in generale di assistenza. Quest’anno l’evento si svolgerà, come di consueto, all’ospedale di Città di Castello, il 6 maggio con la partecipazione di medici, infermieri e altri operatori sanitari, i quali faranno il punto della situazione sull’applicazione di tutte le procedure previste per garantire la sicurezza dei pazienti, con riferimento al corretto lavaggio delle mani, prima fase per prevenire infezioni virali e batteriche.
“La campagna di informazione e sensibilizzazione sull’igiene delle mani testimonia il forte impegno della nostra Azienda nel garantire la sicurezza nei luoghi di assistenza e cura. A partire dal febbraio 2018 sottolinea la dottoressa Gioia Calagreti, responsabile scientifica del corso di formazione e dirigente medico del Servizio di rischio clinico aziendale- abbiamo installato circa 1000 cartelli e relativi dispenser, negli ingressi di tutti ospedali, nelle sale di attesa e nelle corsie di degenza. Gli operatori sanitari all’interno delle strutture ospedaliere e territoriali della Usl, ma anche quelli che assistono pazienti al domicilio, inoltre, hanno a disposizione la confezione tascabile di gel idroalcolico da tenere con sé e da utilizzare nei momenti appropriati. Quest’anno abbiamo esteso l’installazione dei dispenser alle principali strutture territoriali, come le residenze sanitarie assistite (RSA), e residenze protette (RP), l’Hospice di Perugia e nei principali centri di salute della Usl, ma il lavoro proseguirà coinvolgendo anche tutte le altre realtà dell’azienda in cui il progetto ancora non è stato avviato. Il corretto lavaggio delle mani è il primo passo per ridurre le infezioni connesse all’assistenza, in particolare in strutture sanitarie, ambienti ospedalieri e altri luoghi di cura”.