“L’incredibile magnificenza della Roma Imperiale”, il nuovo libro di Giuseppe Picotti della collana Nuove Voci – I Saggi, edito da Albatros il Filo, è disponibile in tutte le librerie al prezzo di listino di 14,50 Euro.
La Roma Imperiale è stata per secoli esempio di ineguagliabile forza politica e militare, unita a una straordinaria creatività e genialità che si sono espresse con eccellenti risultati sia sul piano artistico ed architettonico, che su quello urbanistico, legislativo e sociale. Le vestigia della civiltà romana sono ancora ben evidenti non solo tra le rovine delle città che, in giro per mezzo mondo, i Romani hanno strategicamente fondato, conquistato o accresciuto; ma permeano più o meno palesemente tutto il vivere civile moderno, dai codici delle leggi, alle espressioni linguistiche, ad alcune soluzioni ingegneristiche tuttora insuperate. In questo volume l’autore ripercorre la storia di Roma dalla sua leggendaria fondazione al suo declino, soffermandosi in particolare sulle figure più importanti del periodo imperiale e sottolineandone gli aspetti più innovativi e incisivi. Rispolverare i fasti dell’antica Roma a più di duemila anni di distanza può essere utile per riscoprire le radici più profonde del nostro popolo, che ai valori della Romanità potrebbe ispirarsi per risollevare le proprie sorti nei momenti di crisi politica e sociale.
Giuseppe Picotti nasce a Spoleto l’8 ottobre 1942.
Consegue la laurea in Lingue e letterature straniere, alla Normale di Pisa. Sin da fanciullo inizia i primi scritti, ma esprime la sua vena letteraria alla fine degli anni Ottanta. Ricercatore di emozioni da tradurre nelle sue opere, trova terreno fertile attraverso i numerosi viaggi intorno al mondo, che compie alla ricerca di incontri, nelle diverse latitudini, talvolta intriganti e sorprendenti. È strenuo difensore degli esseri poveri, dei soli, degli abbandonati e degli sconfitti che occupano parte rilevante del suo pensare. Inizia così nel 1989 la sua prima opera: Le nostre radici comuni, a cui seguono Noi siamo così, Ladri porci e politici corrotti, Il calcio è poesia, La voce del mio silenzio, Il lupo solitario, Le voci di Manhattan, Oltre la collina, Medjugorje è tutto vero, il satirico Scompisciamoci al ristorante, Io sono il cagnolino Johnny, La nostra storia, La mia Cina, L’arte della seduzione, L’oro del Mali, e opere postume: I ragazzi della città e La terza guerra mondiale. Giuseppe Picotti il 19 aprile 2020 lascia il suo amato mondo, il suo amato creato, improvvisamente, nella quiete della sua amata pieve, collocata in una valle di ulivi nei dintorni di Spoleto da dove ammirava albe e tramonti che lo portavano alle profonde riflessioni che erano fonte di ispirazione per le sue opere, nella semplicità più assoluta di un vivere scevro da esibizioni lussi, connotato da quel suo sorriso buono che in tanti hanno amato ed apprezzato.