Gli ultimi monitoraggi di Greenpeace Giappone hanno trovato evidenze della nuova contaminazione radioattiva prodotta nel 2019 da due tifoni, Hagibis e Bualoi, che hanno rilasciato cesio radioattivo stoccato nelle foreste della Prefettura di Fukushima, che non sono mai state decontaminate.
Il monitoraggio, condotto tra ottobre e novembre 2019, ha rilevato i livelli di radioattività presenti nella Prefettura di Fukushima. In alcune aree i livelli di radiazione sono aumentati rispetto agli anni precedenti, in altre sono diminuite, e altre aree sono risultate nuovamente contaminate dopo le attività di decontaminazione. Sono stati individuati siti altamente contaminati in varie areee, anche all’interno della città di Fukushima. Questa complessa emergenza, ancora in divenire, contraddice la propaganda del governo del Giappone che continua a spingere per una presunta normalizzazione dell’area, celebrando l’efficacia del suo programma di decontaminazione.
I tifoni Hagibis e Bualoi hanno causato notevoli piogge nell’area e negli ultimi anni gli scienziati hanno messo in guardia sugli effetti delle piogge che, tramite i fiumi, possono aumentare la migrazione della radioattività dalle foreste di montagna. “I risultati del nostro monitoraggio del 2019 dimostrano la natura, complessa e persistente, del processo di nuova contaminazione nelle aree della Prefettura di Fukushima. Le foreste delle aree di montagna della Prefettura, che non sono mai state decontaminate, continueranno a essere una fonte di contaminazione a lungo termine. I dati del nostro monitoraggio smentiscono definitivamente il mito del “ritorno alla norma” nella Prefettura di Fukushima” afferma Kazue Suzuki, di Greenpeace Giappone.
Mizue Kanno, un residente di Namie che ha cooperato con il monitoraggio di Greenpeace, ha dichiarato: “spero che il mondo conosca la reale situazione a Fukushima. La radioattività dilava giù dalle montagne a causa delle piogge torrenziali e arriva alle aree già decontaminate. I livelli di radioattività rilevati attorno a casa mia sono più alti che mai. Prima c’è un incidente nucleare e poi facciamo le Olimpiadi e pretendiamo che sia tutto a posto. Non è così.”
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