Sono tre le iniziative organizzate all’ospedale di Città di Castello per l’H-Open Week, promosso da Fondazione Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere) in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si terrà dal 22 al 28 novembre con l’obiettivo di supportare coloro che sono vittime di violenza e incoraggiarle a rompere il silenzio, fornendo strumenti concreti e indirizzi a cui rivolgersi per chiedere aiuto.
Martedì 23 novembre alle ore 9,30 si terrà una diretta Facebook, dal titolo “Comportamento da tenere in caso di sospetta violenza sessuale” ed inserita all’interno di un webinar accreditato Ecm (Educazione continua in medicina), dove verrà presentata la procedura interna del presidio Alto Tevere. Si parlerà anche del contesto sociale, del codice rosa e di esperienze sul campo. Giovedì 25 alle ore 11,30, sotto il portico dell’ingresso A del nosocomio, è in programma una donazione del Cral dell’ospedale consistente in una panchina rossa simbolo della violenza contro le donne. Saranno presenti Luca Secondi, sindaco di Città di Castello, Patrizia Selleri, presidente del Cral, Silvio Pasqui, direttore medico del presidio ospedaliero Alto Tevere, Donatello Torrioli, direttore del reparto di Ostetricia e Ginecologia di Città di Castello, Mario Gildoni, direttore del pronto soccorso di Città di Castello, e le coordinatrici di servizio Anna Maria Cerboni (pronto soccorso) ed Alessandra Pucciarini (ginecologia). Nella stessa mattina all’ingresso del reparto di senologia dell’ospedale tifernate sarà creata un’installazione composta da scarpette rosse.
Domenica 28, dalle ore 9 alle 13, in piazza Matteotti, presso le Logge Bufalini, è in programma una “Giornata contro la violenza sulle donne”. Sarà presente un banchetto presidiato dal personale del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale tifernate e del Consultorio Alto Tevere in collaborazione con il personale del Pronto Soccorso di Città di Castello e con alcune associazioni di volontariato (I fiori di Lillà, Cav Medusa, Libera… Mente Donna di Città di Castello e Donne Insieme di Umbertide) dove saranno distribuiti volantini informativi e mascherine rosse. La mattinata prevede i saluti dei dottor Pasqui e Torrioli e di alcuni presidenti delle associazioni coinvolte. In programma anche un concerto di violini della “Scuola di musica Novamusica” di Sansepolcro (ore 10,30), un concerto dei cantori Lucia Capaccioni e Francesco Adriani ed una rappresentazione coreografica a cura della scuola “Danza Nov’Art” di Umbertide, coreografie di Eleonora Forlucci e Silvia Orlandi (ore 11,30). Gioia Calagreti, dirigente medico del presidio di Città di Castello e del servizio rischio clinico aziendale, è stata la responsabile scientifica del convegno e degli eventi promossi in occasione dell’H-Open Week.
Le iniziative della campagna H-Open Week fanno parte del progetto di sensibilizzazione “La violenza ha molti volti: nessuna maschera per combatterla” (una campagna social promossa da Fondazione Onda che vede testimonial del mondo della cultura, dello spettacolo, della scienza, dell’innovazione e dello sport lanciare un messaggio chiaro e conciso contro la violenza sulle donne) che ha l’obiettivo di avvicinare le donne alla rete di servizi antiviolenza che dispongono di percorsi di accoglienza protetta e progetti di continuità assistenziale e di sostegno.
Secondo i dati dell’indagine Istat, le richieste di aiuto durante la pandemia sono molto aumentate: nel periodo di lockdown forzato si è verificato un notevole aumento di violenza domestica, le chiamate effettuate verso il numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking hanno avuto un andamento crescente a partire da marzo 2020, arrivando a più di 15mila a fine anno, con un aumento del 79,5 per cento rispetto al 2019. Sono stati registrati picchi di richieste di aiuto ad aprile 2020 con +176,9 per cento rispetto allo stesso mese del 2019, e a maggio, +182,2 rispetto al 2019. La ricorrenza del 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, rappresenta una data significativa poiché agisce sulle vittime come effetto motivazionale nella ricerca di un supporto esterno: nel 2020 le chiamate sono più che raddoppiate in quella singola data rispetto all’anno precedente arrivando a 147 contatti in un giorno, cioè +114,1 per cento rispetto al 2019.