Ancora una volta la Compagnia Orsini ha scelto di debuttare con un suo spettacolo al Comunale di Narni, domenica 16 ottobre, alle ore 17,30, la Stagione s’inaugura con l’anteprima nazionale de L’hotel del libero scambio di Georges Feydeau.
Protagonisti del divertente testo di Georges Feydeau, per l’occasione adattato da Roberto Valerio e Umberto Orsini, Antonello Fassari e Nicola Rignanese e Alessandro Albertin, Stefano Cisano, Anna Chiara Colombo, Claudia Crisafio, Silvia Maino, Roberto Negri, Marta Pizzigallo, Federica Pizzutilo, diretti da Roberto Valerio.
“In questi anni Feydeau è stato spesso rappresentato in Germania come archetipo di un teatro che pone il suo sguardo sull’imbarbarimento della media borghesia dell’800 che ha portato a disastri sociali immensi. Questa ottica così moderna – spiega Roberto Valerio – è la molla che ci ha spinti verso questo testo per svelare attraverso lo superficie dei meccanismi automatici di una comicità collaudata lo scheletro di una struttura malata nel profondo. Una lunga amara risata che deve risuonare nell’animo dello spettatore come un allarme al degrado politico e sociale a cui stiamo assistendo anche nella nostra società. Feydeau racconta i vizi dei suoi contemporanei del 1894, che sono anche i nostri vizi. Anzi, a distanza di un secolo quei vizi si sono ingigantiti clamorosamente… Come tutti i grandi autori sa respirare il proprio tempo, sa descrivere il profondo dell’animo umano che è sempre lo stesso anche a di stanza di più di cento anni… riprende i topos della commedia antica e li trasforma in personaggi contemporanei, le maschere antiche e della commedia dell’arte diventano personaggi credibili che possiamo incontrare ogni giorno per strada…. Una capacità di inventare meccanismi farseschi precisi, perfetti, dove l’esattezza del gesto e delle battute sono fondamentali per la buona riuscita di questo impianto drammaturgico. Italo Calvino nelle sue Lezioni Americane, individua sei qualità che un’opera d’arte dovrebbe avere: nelle prime due lezioni ci parla della Leggerezza e poi dell’Esattezza. Feydeau ci racconta la nostra società proprio attraverso la leggerezza e l’esattezza. Grazie ad una nuova traduzione e ad un nuovo adattamento del testo, i dieci attori dello spettacolo saranno impegnati in una recitazione antinaturalistica, in maschera; riusciremo a passare dal ballo al canto e alla recitazione in modo naturale; riusciremo a costruire una commedia dal sapore amaro, una commedia in cui si riderà in modo intelligente e raffinato, senza mai perdere di vista l’obiettivo di raccontare una società “malata” e attratta dall’erotismo, una società ipocrita che condanna in pubblico le stesse cose che poi in privato si concede.”