Il Teatro dell’Accademia di Tuoro sul Trasimeno, domenica 18 febbraio ha ospitato “I Due Papi” di Antony McCarten, traduzione ad opera di Edoardo Erba.
In scena Giorgio Colangeli nei panni di papa Ratzinger Benedetto XVI, e Mariano Rigillo in quelli di papa Bergoglio Francesco I, dei quali, questo testo profondo, ironico ed avvincente, simula un incontro.
Una fumata bianca apre la scena con un sottofondo musicale in antitesi clericale, gli Abba con Dancing Queen e Fernando sorprendono, l’incontro – scontro tra Benedetto XVI e l’allora cardinale Bergoglio si vive tra Castel Gandolfo, dove Ratzinger si era ritirato per comprendere a fondo le sue perplessità e dubbi, mentre stava maturando la decisione di rinunciare alla sua solenne carica, individuando in Bergoglio il suo successore con il nome di Francesco, e la grandiosità della Cappella Sistina.
Se Papa Ratzinger si umanizza nella passione per “Il commissario Rex”, suonando Mozart al piano e analizzando la sua voce interiore che lo fà sentire inadeguato di fronte alle nuove generazioni, e incapace di comunicare a loro; dall’altra c’è un cardinale passionario ed espansivo, che vive la semplicità della sua anima come dono.
Lo spuntoè la vicenda più unica che rara dell’avere due Papi nella Chiesa Romana, lo spettacolo con brio riporta la dimensione umana degli stessi, con le loro crisi ed i loro dubbi, corruzioni, immoralità e vergogne della Chiesa romana che i Due Papi si sono trovati a dover affrontare.
Un confronto che mette in evidenza riflessioni profonde su quelle che sono posizioni importanti che affliggono la chiesa in questo millennio; il celibato dei preti, la visione tra fede ed omosessualità, fino ad arrivare agli scandali della Banca Vaticana e della ancora più deplorevole questione degli abusi sessuali di sacerdoti a danni di minori.
Pensieri e posizioni che spesso sono in contrasto ma poi, dopo una diffidenza iniziale, emerge una profonda amicizia, colmata dal saluto finale che fa donare ai due protagonisti la bandiera calcistica dei mondiali del proprio paese, quasi come fosse, il loro incontro, una finale dei mondiali.
Sonia Lustrino