“I Mestieri di Mirko”, la produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali che racconta gli antichi mestieri italiani conosciuti e apprezzati in tutto il mondo, sinonimo di professionalità e stile, torna in esclusiva su RaiPlay da lunedì 27 maggio con dieci nuovi episodi. Il format condotto da Mirko Matteucci è un’occasione per parlare delle eccellenze del nostro Paese, ricordare il passato e adattarlo ai nostri tempi nel rispetto di tradizioni locali. Da nord a sud, Matteucci si lancia in imprese che diventano avventure sempre nuove e appassionanti, e con tenacia e ironia raggiunge luoghi storici: va a Venezia per misurarsi con le caratteristiche gondole; percorre le stradine di San Gregorio Armeno per ricordare l’arte presepiale e scova, tra le vie di Napoli, l’ultimo ombrellaio a mano d’Europa che serve tra gli altri il Papa e i Reali d’Inghilterra; visita Bevagna in cerca di botteghe dove imparare a costruire candele; sbarca sul Lago del Salto per coltivare su orti sinergici e idroponici, aprendo una finestra sul futuro. E ancora, raggiunge il vecchio borgo dei cartai a Subiaco dove esiste la più antica manifattura della carta esistente in Italia; arriva a Caserta per sbirciare in un antico laboratorio della seta con ancora i bachi e i vecchi filari e prosegue andando a caccia di tartufi nelle terre di San Giovanni d’Asso.
«“I Mestieri di Mirko” è un format molto apprezzato dal nostro pubblico – sottolinea Maurizio Imbriale, direttore di Rai Contenuti Digitali e Transmediali. I primi dieci episodi della terza stagione hanno evidenziato un’importante crescita rispetto alla seconda stagione facendo registrare un netto aumento delle performance: + 141% sul TTS e + 231% sulle LS. Una formula di successo per raccontare gli antichi mestieri, che hanno caratterizzato il nostro Paese, e garantire il rispetto delle tradizioni locali a cui anche i giovani sono molto legati trovando in queste spunti importanti per il presente e il futuro».
“I mestieri di Mirko” è un programma di Mariano D’Angelo, condotto da Mirko Matteucci per la regia di Paolo Tommasini.