Presentata a Orvieto la Mostra “Il Capitano del Popolo”, un percorso storico, artistico e fotografico allestito al Museo “Claudio Faina”.
L’armatura, lavorata a sbalzo da Marcello Conticelli, come l’elmo in rame con cimiero in piume di struzzo. E poi la spada, elsa dorata con smalti e lo stemma dei Monaldeschi, il cinturone in pelle rossa con sovrapposizioni in cuoio, realizzato a mano dal calzolaio Franco Menichini, così come gli stivali con gli speroni e la fibbia che raffigura la testa di Medusa. Aquile bizantine sul lampasso rosso in seta del mantello, leoni e pavoni su fondo marrone quello della veste con giaco. Tutte opere che si possono osservare lungo il percorso espositivo della mostra.
Facile capire perché il costume del Capitano del Popolo che, dal 1951, sfila per le vie di Orvieto nella solennità del Corpus Domini, frutto di modifiche e rielaborazioni che si sono susseguite nel corso degli anni, sia una delle figure più rappresentative ed amate.
In oltre settanta edizioni ha visto alternarsi come figuranti solo cinque interpreti: Eraldo Cortoni, che ha ricoperto a lungo il ruolo indossando costumi di foggia diversa, Mario Torroni, che ha alternato due mantelli della Fondazione Lisio, e poi Giancarlo Giacomini, Corrado Cortoni e Federico Cortoni, che tuttora indossa il costume con grande orgoglio e presenza.
Partendo da un’idea, relativamente semplice, della signora Lea Pacini, creatrice del Corteo Storico, si è giunti alla confezione di un’uniforme importante e preziosa, ricca di particolari pregiati. La necessità di sostituire una parte del costume che mostrava segni evidenti del tempo offre, allora, l’opportunità di celebrare la figura dell’antico comandante dell’esercito al quale tuttora è intitolato l’imponente edificio civile che sorge in pieno centro storico.
Nasce così “Il Capitano del Popolo”, il percorso storico, artistico e fotografico interamente dedicato a questa carica istituita nel lontano 1250, inaugurato sabato 9 aprile al Museo “Claudio Faina,” proprio di fronte al Duomo, dove resterà visibile fino a domenica 19 giugno. Di fatto la mostra si concluderà prendendo vita nella sfilata del Corteo Storico, in cui il nuovo costume del Capitano del Popolo farà il suo debutto, dando un corpo e un’anima a tessuti ed accessori di pregio.
Si tratta della prima uscita dopo due anni di pandemia che hanno fortemente condizionato la tradizione. L’allestimento rientra nel protocollo d’intesa sottoscritto da Silverio Tafuro, presidente dell’Associazione “Lea Pacini”, e Daniele Di Loreto, presidente della Fondazione per il Museo “Claudio Faina” con l’obiettivo di realizzare iniziative congiunte di carattere culturale e promozionale come è, appunto, la mostra, allestita nel piano nobile del palazzo
A salutare e accogliere la platea all’inaugurazione è stato il presidente della Fondazione per il Museo “Claudio Faina”, Daniele Di Loreto: “Siamo lieti di dare seguito al protocollo d’intesa sottoscritto, questa mostra vuole essere un inizio della sinergia con l’Associazione “Lea Pacini”, dove lo spazio museale si apre a nuovi contenuti per veicolarne la grande potenza”.
“Il Corteo Storico di Orvieto è un patrimonio della città e un simbolo di identità che questa amministrazione sta valorizzando in ogni forma nella convinzione che possa rappresentare un veicolo di promozione di Orvieto e delle sue tradizioni”, ha affermato il Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Orvieto, Roberta Tardani.
Così il presidente dell’Associazione “Lea Pacini”, Silverio Tafuro: “Ci fa piacere mostrare a tutti una parte del tesoro costituito dal Corteo Storico e siamo ancor più felici di poter presentare il nuovo costume del Capitano del Popolo, che sigla un rapporto storico con Fondazione Lisio, a cui già la Signora Pacini si rivolse per realizzare molti costumi”.
È poi intervenuta Paola Marabelli, vicepresidente della Fondazione Lisio che ha sottolineato “come “la collaborazione tra l’Associazione Lea Pacini e la Fondazione Arte della Seta Lisio di Firenze è solida. È stato un piacere dare il nostro contributo ad un simile patrimonio. La messa in carta del Lorenzetti è del 1919. Dallo studio del cartamodello al taglio del tessuto è stato fatto un lungo processo per arrivare sin qui. Orvieto è una realtà unica dove si respira la cura meticolosa verso i costumi”.
Apre la mostra, al piano terra, un’opera in plexiglass dell’artista Maurizio Rosella realizzata appositamente per il Corteo. Al piano nobile, nelle tre sale dedicate, sono esposti sette scatti artistici dei fotografi Fabio Materazzini e Marco Mandini – trasformati anche in cartoline e segnalibri disponibili nel bookshop del Museo – e ancora le due versioni del costume precedenti a quella attuale, che propongono armature di foggia cinque-seicentesca.
Oltre alle foto dei figuranti che si sono avvicendati nel tempo è esposta la veste vecchia, lisa dagli anni e dall’usura. E, accanto, quella nuova, creata ex novo dalla Fondazione Arte della Seta Lisio di Firenze, riproducendo a telaio lo stesso tessuto Lorenzetti. Il nuovo costume uscirà dal museo a ridosso della sfilata per prendere parte alla tanto attesa edizione 2022.
Per l’intera durata della mostra lungo il percorso espositivo saranno visibili i video che raccontano la manifattura esclusiva dei tessuti realizzati dalla Fondazione Lisio e il trailer di “Da Sempre”, il film del regista orvietano Giovanni Bufalini dedicato al Corpus Domini e al Corteo Storico che, per l’occasione, ha realizzato un montaggio speciale incentrato proprio sulla figura del Capitano del Popolo. Preziosi inoltre il contributo della “Bottega Carli” di Sergio e Andrea Carli, Opera del duomo, Bar Hescanas e Vetreria I° Maggio.
L’ingresso alla mostra, visitabile tutti i giorni negli orari di apertura del museo, dalle 9.30 alle 18, ad eccezione del martedì, è legato al biglietto di ingresso al museo stesso. Il costo è di 6 euro per il biglietto intero, 4 per il ridotto valido per tutti i soci dell’Associazione “Lea Pacini” in regola con il tesseramento.
Per rinnovare o sottoscrivere la propria tessera è possibile rivolgersi presso il Salone Meffi. Per restare in contatto con la città, ma non solo, intanto l’Associazione “Lea Pacini” aggiunge, proprio in questa occasione, ai profili social già attivi – Facebook ed Instagram – anche il canale Telegram “Corteo Storico di Orvieto”, un ulteriore modo per agevolare le comunicazioni e avvicinare tutti a questo straordinario patrimonio storico-artistico.