di Benedetta Tintillini
Andrea apre il suo giardino, ed il tempo si ferma. Il grande orologio tra le fronde della vite americana ha subìto lo stesso incantesimo… è fermo all’una e cinquantadue di chissà quale giorno… il profumo intenso delle rose rivela la loro presenza.
Il giardino nasce, come ogni giardino privato, dalla passione del proprietario. Nel caso di Andrea Emiliani, romano di orig
ini umbre, ora“trapiantato” (quale termine potrebbe essere più adatto!) definitivamente in Umbria (a Budino, vicino Foligno), il giardinaggio, oltre ad essere la sua grande passione è anche la sua professione.
Passione che nasce e cresce insieme ad Andrea, grazie all’amore di sua madre per le rose tra le quali è cresciuto e che lo ha spinto ad iniziare una collezione. In questo giardino sono presenti, per la maggior parte ma non solo, le rose inglesi create da David Austin, famosissimo (fra gli intenditori) ibridatore d’oltre manica.
La collezione di rose di David Austin visibile nel giardino di Andrea è la più grande al mondo, persino più vasta della collezione privata di Austin stesso, particolarità che spinge sin qui gli appassionati di tutto il mondo.
Ma cosa hanno di tanto particolare le rose inglesi? Sono le rose che spesso ritroviamo nei romantici dipinti ad olio raffiguranti vasi ricolmi, sono rose antiche, ora ibridate per renderle rifiorenti (quelle originali fiorivano solamente una volta l’anno) pur mantenendo le sfumature di colore, il portamento flessuoso, e, soprattutto, il profumo, di quelle antiche.
Il clima umbro è favorevole alla coltivazione delle rose, incluse quelle inglesi, anche se queste ultime necessitano di qualche accortezza in più e, sicuramente della bravura di Andrea per una tale copiosa produzione. Il giardino, non a caso, è costellato da alberi dalla chioma non troppo folta, allo scopo di permettere ai raggi del sole di irradiare le rose, ed al tempo stesso per proteggerle dalla forte calura estiva, non proprio consona alle temperature britanniche per le quali queste rose sono state concepite.
La collezione botanica è totalmente cartellinata, di ogni rosa si può leggere il nome e le relative informazioni. I nomi delle rose mi affascinano molto, ovviamente sono stati loro conferiti da chi le ha create che, da buon inglese, ha utilizzato fra gli altri, nomi di persone care, delle letteratura e della storia inglese, oltre che di famosi giardinieri inglesi. A tale notizia il mio primo pensiero è di vedere la rosa “Jane Austin”, la mia autrice inglese preferita! E’ una rosa color albicocca, romanticissima e profumata, dalla tipica conformazione di rosa inglese antica: con i petali interni “a coppa” dal colore più intenso e gli esterni che tendono ad estroflettersi, dal colore più tenue.
Gli iris e le peonie, altri fiori amati da Andrea, fanno da contrappunto alle rose del giardino.
Tra rose rampicanti e cespugliose, passeggiando in questo mare di colori, scopro che le rose non hanno tutte le stesso profumo… ma purtroppo non sono in grado di poterne descrivere le differenze e le particolarità… l’unico modo è venire a vedere il giardino, affondare il naso fra i mille petali, riempire gli occhi di meraviglia e abbandonarsi al romanticismo di questo angolo di paradiso.