I giovani allievi dell’Accademia Nazionale D’arte Drammatica Silvio d’Amico sono andati in scena, al ridotto del Teatro Morlacchi di Perugia, con lo spettacolo “Il Male Sacro” nella sera di giovedì 4 Venerdì 5 e Sabato 6 Aprile.
Sabato si è potuta vivere la versione integrale, divisa nelle due serate precedenti di questo complesso lavoro guidato da Antonio Latella che, nella giornata di Sabato, ha coinvolto il pubblico in una full immersion teatrale di sette ore e mezza con pause più o meno lunghe.
“Il Male sacro” di Massimo Binazzi è il testo che ha ispirato il regista, nel quale il morbo misterioso che sorprende, spaventa e scuote è quell’epilessia che attraversa il corpo ma anche la terra, che la fa tremare, portando con se civiltà ed inciviltà.
Siamo in Calabria, il fascismo e la seconda guerra mondiale è il contesto storico della vicenda, Pietro Morace con moglie e figli sono i protagonisti della narrazione: Alex, Mara, Rosaria e Xenio sono vizi e virtù di un meridione atavico.
Un allestimento variegato, misto, urlato… ermafrodito dove i giovani decidono chi vogliono essere.
La scena inizia con tutto il suo fragore, deliri, voci Mara serrata nel suo piedistallo, muovendosi febbrilmente in preda a convulsioni fisiche e psichiche, un delirio enfatizzato dalle luci stroboscopiche che hanno reso tutto scandito e serrato.
Lo spettacolo, diviso in quattro quadri, fonde e vari stili di narrazioni e linguaggi diversi, miraggi e allucinazioni.
Di atto in atto si vive la vita della famiglia Morace fino alla fine in cui “Il Male Sacro” vince su tutti.
Uno spettacolo di certo inquietante ma con un barlume liberatorio.
“… questa casa è l’inferno Alex!”…..” preferisco l’inferno al Vuoto!”….
Sonia Lustrino