L’artigianato resiste alla crisi e si rileva tra i fattori di tenuta nella difficile congiuntura economica. Ad indicarlo è lo studio ‘Artigianato: una strada per lo sviluppo sostenibile’ condotto dalla Fondazione per la Sussidiarietà con il coordinamento scientifico di Paola Garrone (Politecnico di Milano) e Gianmaria Martini (Università degli Studi di Bergamo) e diffuso nell’ambito della ventesima edizione de L’Artigiano in Fiera.
Nel dettaglio, il 78% delle imprese del campione dichiara che, negli ultimi 10 anni, il fatturato non è diminuito mentre l’87% ha mantenuto i livelli occupazionali pre-crisi. Merito, da un lato, della propensione alla internazionalizzazione (il 55% delle imprese dichiara di realizzare parte del fatturato all’estero) e, dall’altro, dell’innovazione (il 68% ha introdotto, negli ultimi anni, un sistema di vendite online). I comportamenti ritenuti più importanti dalle imprese artigiane sono qualità, unicità e originalità. Il 93% del campione ritiene, per esempio, che l’impresa debba utilizzare materie prime di qualità. Il 60% pensa, inoltre, che l’impresa debba anche valorizzare i rapporti con il territorio. “Una ricerca che dà speranza – sottolinea Antonio Intiglietta, presidente di Ge.Fi. Gestione Fiere Spa, la società che organizza la manifestazione – perché dimostra come un settore vitale per l’economia italiana non solo abbia saputo reagire alla crisi, ma anche uscire con coraggio dai confini del localismo per navigare nel grande mare della globalizzazione”.