Sergio Muniz arriva in Umbria per la seconda edizione di “Umbria Fashion”, bello, simpatico con “gli occhi che ridono”, fa capire subito quanto ha lavorato per diventare quello che è oggi.
Attore spagnolo residente in Italia nato a Bilbao Spagna il 24 di settembre del 1975, Sergio Muniz a vent’anni si trasferisce a Milano per intraprendere la carriera di modello, nella quale riesce a raggiungere un gran successo internazionale. È in quegli anni che inizia a studiare recitazione. Nel 2004, dopo 10 anni di moda, partecipa al programma televisivo “L’isola dei famosi 2” dove esce vincitore, acquistando grande successo tra il pubblico italiano. Gli vengono proposti subito dei ruoli, sia al cinema che alla televisione. È allora che decide di tornare a studiare con il suo vecchio insegnante di recitazione. Cercando sempre di crescere, fa qualche passo indietro e intraprende una fortunata carriera in teatro che, ancora oggi, continua con successo.
“Sono di origini molto umili, mio padre aveva una bancarella di frutta al mercato e io ho lavorato anche con lui. Poi la moda mi ha aperto diverse strade”, racconta.
Per tanti anni ti abbiamo visto nel musical Mamma Mia. Come nasce questa passione?
“Non c’era una scuola di musical quando io ho iniziato a fare teatro, così mi sono arrangiato, ho fatto ballo, danza, canto e recitazione. Quelli della mia età si sono un po’ inventati a fare il musical. Adesso ci sono scuole specifiche per questo settore”.
Sei un attore e cui non dispiace il cambiamento…
“La natura della cose è il cambiamento. Evolvere e crescere è importante. Meno male che io non ho le stesse idee che avevo quando avevo 20 anni!”.
Tu nasci come timido, ma oramai ti dichiari ex timido. È vero?
“Sì, ero timido poi ho capito che non serviva, quindi sono cambiato, anche se in certe cose ancora lo sono. Il bello della timidezza è che ti dà il senso della misura, elemento importantissimo per un attore. Mi spiego. Non serve esagerare una risata forzata, oppure esasperare un comportamento. Il timido è sempre lì pronto a farsi tante domande prima di qualsiasi azione e questo non è un limite, ma una risorsa”.
Quindi la riflessione prima di ogni azione aiuta?
“Ma certo! Si rischia meno che essere impulsivi”.
Nel tuo futuro professionale cosa c’è?
“Sto lavorando per portare in Italia un musical spagnolo che si chiama Lapponia. Una commedia comica, ma non troppo, una dei migliori testi che abbia letto negli ultimi anni. Saremo i primi a portarla qui in Italia. Saremo in scena l’8 Novembre a Milano per la prima e poi in giro per tutta Italia. Nel cassetto ho un progetto multimediale sull’inclusione nelle scuole”.
Donatella Binaglia