E’ stata siglata a Roma, nell’Aula X delle Terme di Diocleziano, l’intesa tra il Governo italiano e l’Unesco per la costituzione dei caschi blu della cultura, la task force italiana nel contesto della coalizione globale Unesco Unite4Heritage.
L’Italia mette in campo un primo contingente di caschi blu della cultura formato da 60 unità fra storici dell’arte, studiosi, restauratori e carabinieri del comando tutela patrimonio culturale per intervenire nelle aree di crisi. E’ quanto si legge in una nota del Mibact. Il memorandum, sottoscritto dal ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Paolo Gentiloni, e dal direttore generale Unesco, Irina Bokova, alla presenza del ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, e del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette, sancisce la nascita sotto l’egida Unesco di una formazione internazionale tutta italiana pronta a intervenire nelle aree di crisi per la tutela del patrimonio culturale mondiale.
La task force italiana dei caschi blu della cultura , addestrata all’azione in situazioni di pericolo, è composta da un primo nucleo di carabinieri del comando tutela patrimonio culturale, storici dell’arte, studiosi e restauratori dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, dell’Istituto Centrale per la Conservazione e il Restauro del Patrimonio Archivistico e Librario e dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione. In futuro entreranno a far parte di questa unità, attraverso il Miur, anche atenei e docenti universitari che hanno già manifestato la propria disponibilità.
La task force interverrà tramite l’Unesco su richiesta di uno stato membro che sta affrontando una crisi o colpito da una catastrofe naturale per stimare i danni sul patrimonio culturale, pianificare operazioni per misure di salvaguardia del patrimonio culturale e naturale colpito, fornire supervisione tecnica e formazione per assistere i restauratori locali nelle azioni di tutela, prestare assistenza al trasporto in sicurezza di beni culturali mobili, contrastare il saccheggio e il traffico illecito di beni culturali. “Siamo il primo Paese – ha affermato il ministro Franceschini – che mette a disposizione dell’Unesco una task force completamente dedicata alla difesa del patrimonio culturale mondiale. L’Italia si conferma così una grande potenza culturale in grado di assumere importanti incarichi in ambito internazionale sotto le insegne Onu per la tutela del patrimonio culturale mondiale “L’accordo – ha continuato Franceschini – suggella un percorso cominciato all’Expo, quando il 1 agosto 2015 oltre 80 ministri della cultura siglarono la Dichiarazione di Milano per la difesa dei beni artistici, storici e archeologici minacciati dalla distruzione, proseguito all’Assemblea Generale dell’Onu di settembre con l’intervento del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e formalizzato con l’approvazione della proposta italiana da parte del Consiglio esecutivo Unesco il 17 ottobre. Un successo italiano nel nome della difesa della cultura e della civiltà”.
“L’Italia – ha sottolineato il ministro Gentiloni – è stata tra i primi Paesi, nel dibattito internazionale e in sede Unesco, a riconoscere l’urgente necessità di proteggere il patrimonio culturale materiale e immateriale nel nome del dialogo e del pluralismo culturale. E’ con questo spirito che firmiamo questo accordo sui caschi blu della cultura, nella consapevolezza che la protezione del patrimonio culturale è un imperativo morale ed umanitario e, come tale, deve coinvolgere tutta la comunità internazionale”. “La task force – ha evidenziato Gentiloni – potrà operare con l’Unesco su diversi fronti, dagli interventi di emergenza alle calamità naturali, dal recupero e salvaguardia del patrimonio culturale e naturale al contrasto del traffico illecito. Il patrimonio culturale gioca un ruolo fondamentale nel rafforzare l’identità, la coesione e le capacità delle comunità umane, che sono presupposti per la convivenza pacifica e lo sviluppo sostenibile. La Farnesina sostiene oggi oltre 170 missioni archeologiche in tutto il mondo, convinta del loro contributo essenziale in termini di accresciuta consapevolezza per la valorizzazione e tutela della propria storia”. “La task force – ha aggiunto il ministro Giannini – incarna la missione originaria dell’Unesco. Il Miur ha aderito con entusiasmo e avrà il ruolo di individuare le competenze scientifiche e di redigere liste di personale qualificato a dare un contributo concreto all’iniziativa. Quello preso in questa occasione è un impegno solenne del Governo e dell’Italia e rappresenta un salto di qualità politico e culturale che mette insieme valori e visioni delle istituzioni italiane”. “Spesso in passato ci siamo trovati a difendere beni di valore inestimabile in teatri di guerra – ha detto il ministro Pinotti – oggi per la prima volta costituiamo una struttura in grado di intervenire dove il patrimonio artistico e culturale è minacciato e di farlo in un quadro di legittimità giuridica. Siamo intervenuti in tante aree di crisi e continueremo a farlo sempre operando con rispetto per le autorità locali e per le sensibilità culturali dei luoghi in cui andremo, grazie anche alla grande esperienza dei reparti specializzati del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale”.