È tra gli archeologi più famosi, uno dei massimi esperti di egittologia nonché ex ministro egiziano per le Antichità. Zahi Hawass, che nella sua lunga carriera ha incasellato una tale serie di scoperte di piramidi e tombe da fargli meritare il soprannome di ‘Indiana Jones’, sarà all’Isola del libro Trasimeno domenica 2 settembre per parlare de ‘La donna nell’Antico Egitto’. Con lui, alle 18 a Perugia, alla sala dei Notari, anche il professore Gianluca Grassigli, ordinario di archeologia classica dell’Università degli studi di Perugia e il giornalista Rai Mino Lorusso che coordinerà l’evento. Sarà presente il sindaco di Perugia Andrea Romizi.
Durante l’incontro si potranno anche ammirare i preziosi volumi in edizione numerata firmati da Zahi Hawass, che, grazie alle fotografie del fotografo Sandro Vannini e a una narrazione ricca e dettagliata, sveleranno molti aspetti della vita dei faraoni e delle loro mogli.
“Noto per il suo carisma e la capacità di raggiungere il pubblico – spiegano gli organizzatori –, Hawass per più di trent’anni ha stimolato all’attenzione verso l’archeologia e la conservazione del prezioso patrimonio dell’Egitto. Sue sono scoperte come le tombe dei costruttori delle piramidi di Giza e la Valle delle Mummie d’oro a Bahariya, delle due piramidi nei pressi della Grande piramide di Cheope a Giza, e della regina del re Teti a Saqqara. E tra le altre imprese, ha guidato la ricerca della tomba di Cleopatra e Marco Antonio nei locali di un tempio tolemaico vicino ad Alessandria. Ha arricchito la ricerca delle cosiddette ‘porte nascoste’ all’interno della Grande piramide. Inoltre, Hawass ha lanciato un nuovo scavo sotto le acque del fiume Nilo alla ricerca di obelischi e statue mancanti. Uno degli sforzi di ricerca più significativi guidati e gestiti da Hawass è consistito nell’utilizzo delle moderne tecniche forensi come la tac e l’analisi del dna per svelare i segreti delle mummie dei faraoni. Alcune delle scoperte più importanti che Hawass ha fatto attraverso queste tecniche sono l’identificazione della mummia della regina Hatshepsut, la soluzione dell’enigma dell’omicidio di Ramesse III e le indagini sulle cause di morte del Faraone Tutankhamon. Un appuntamento, insomma, da non perdere”.