Stop a seminari, incontri, dibatti, convegni? Neanche per sogno. Almeno all’Istituto Ciuffelli-Einaudi di Todi, che non rinuncia al suo ruolo di centro di propulsione culturale. L’emergenza da Coronavirus ha costretto la scuola ad organizzare le lezioni a distanza e ad interrompere bruscamente tutto l’ampliamento e la ricchezza del piano dell’offerta formativa. Visto però l’allungarsi dei tempi del ritorno alla normalità e la compromissione delle relazioni in presenza, che minano il concetto stesso di comunità scolastica, la dirigenza dell’istituto ha deciso di riprendere le iniziative culturali, di formazione e di scambio, il tutto attraverso una nuova edizione degli incontri “Libri, parole e bit” che avviene con modalità telematiche. Il cartellone prevede un appuntamento settimanale, il mercoledì alle 17:30, con conversazioni e scambi di esperienze di sicuro livello ed interesse.
Il prossimo appuntamento, previsto il 29 aprile, vedrà l’intervento di due ospiti di eccezione: il professor Alberto Marinelli, direttore del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università “La Sapienza” di Roma, ed il professor Stefano Epifani, docente di Internet Studies a “La Sapienza” e presidente del Digital Transformation Institute, i quali parleranno di come rileggere la scuola e il digitale dopo il coronavirus dibattendo intorno al tema “L’esperienza della didattica a distanza: dall’emergenza al post emergenza”.
I due esperti si confronteranno con i docenti dell’Istituto Ciuffelli-Einaudi e non solo, trattandosi comunque di un’iniziativa pubblica ospitata sulla piattaforma Google Meet. L’appuntamento si avvale nell’occasione anche del patrocinio del Digipass media valle del Tevere, promotore a sua volta, in collaborazione dell’Agrario di Todi, di tre altri incontri sui temi della trasformazione digitale in agricoltura (30 aprile, 7 e 14 maggio, ore 18, su youtube). “Libri, parole e bit” proseguirà invece il 6 maggio incontrando Manuel Vaquero, docente dell’Università di Perugia, che parlerà della nascita dell’industria del vino in Italia. Il polo tecnico-professionale tuderte si conferma terreno di confronto con il territorio, di aggiornamento, di proposta di innovazioni, di promozione della lettura, ma anche luogo di integrazione dei linguaggi di comunicazione tradizionali con quelli della contemporaneità