Italia Nostra, in occasione della Settimana del Patrimonio Culturale, da sabato 11 a domenica 19 maggio 2024, lancia una campagna di sensibilizzazione sui Giardini storici, i parchi e le alberature urbane che si sviluppa in 49 eventi locali (vedi elenco in calce) e un convegno nazionale a Roma, al Ministero della Cultura, il 17 maggio, intitolato “Alberi in città”, sul tema delle opportunità delle politiche di forestazione nelle città e le criticità paesaggistiche nella gestione del verde urbano”. Un modo per viaggiare in giro per l’Italia, in modo sostenibile, per conoscere il patrimonio di verde urbano della Nazione. Sintetizzando la campagna in numeri, saranno coinvolti più di 300 volontari nell’organizzazione degli eventi, migliaia di cittadini verranno sensibilizzati sull’importanza del verde urbano, ci sarà il coinvolgimento delle scuole pubbliche con gli studenti di varie classi impegnati a svolgere il ruolo di ciceroni, non mancano gli enti locali, gli ordini professionali, le aziende che gestiscono le aree verdi e gli addetti ai lavori.
I tagli indiscriminati di alberature lungo le vie un po’ ovunque nelle città, lo stato disastroso in cui versano tanti parchi urbani, gli effetti devastanti di nuovi invasivi parassiti degli alberi, le esigenze di sicurezza e gli eventi estremi prodotti dai cambiamenti climatici stanno mettendo in seria crisi e riducendo il patrimonio arboreo di valore storico delle città, imponendo scelte non sempre condivisibili.
La Campagna vuole ricordare alle amministrazioni che in molti casi gli alberi sono beni culturali e paesaggistici a tutti gli effetti, riconosciuti dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (P. II, art. 10, e P, III, art. art. 136)1 e quindi tutelati da regole stabilite. Questo vale anche per alberi giovani se inseriti in un parco urbano e di un giardino pubblico che abbia più di 70 anni di vita. Un giardino storico è, a ben vedere, una composizione architettonica d’arte il cui materiale è principalmente vegetale, dunque vivente e come tale deteriorabile e rinnovabile. Il suo aspetto è il risultato di un perpetuo equilibrio, nell’andamento ciclico delle stagioni, fra lo sviluppo e il deperimento della natura e la volontà d’arte e d’artificio del giardiniere che tende a conservarne nel tempo lo stato.
Come monumento, il giardino storico deve essere salvaguardato secondo lo spirito della “Carta di Venezia”. Tuttavia, per la salvaguardia di tale monumento vivente, sono richieste specifiche pratiche che formano l’oggetto della “Carta del restauro dei giardini storici” detta di “Firenze”, che costituisce l’atto di indirizzo generale, dove sono bene illustrate le linee guida per il restauro e la conservazione dei giardini e parchi storici. Essa costituisce il più autorevole atto di indirizzo a livello internazionale, purtroppo oggi nel nostro paese sistematicamente ignorato e disatteso da chi ha la gestione di questi beni culturali.
La cultura del progetto di conservazione e di restauro è basata su norme consolidate da un’alta tradizione e richiede personale altamente qualificato. Il personale che deve seguire le piante nella loro crescita sono i tecnici giardinieri/orticoltori. La scomparsa in diverse nostre città dei Servizi giardini, che fino agli anni ’80 dello scorso secolo hanno svolto la funzione di giardinieri/orticoltori curatori del verde urbano delle città, ha determinato la progressiva esternalizzazione dei servizi di cura e di manutenzione.
Il patrimonio arboreo è adesso sottoposto a drastiche potature che, purtroppo, ne indeboliscono la struttura. Oggi, è paradossale assistere alla distruzione di alberature ornamentali mature per impiantarne di nuove, con criteri contrari alle “regole d’arte” tradizionali. L’importanza di un’adeguata professionalità nella fase progettuale e quella operativo è chiaramente stata espressa nella “Conferenza Nazionale sul Verde Urbano” tenutasi a Firenze nell’ottobre 2002 dall’Unione Nazionale delle Accademie per la Sicurezza Applicata allo sviluppo dell’Agricoltura, alla sicurezza Alimentare ed alla tutela Ambientale (UNASA). Infine, si auspica che i fondi destinati dal PNRR al restauro dei giardini storici e alla formazione della figura del Giardiniere d’Arte per Giardini e Parchi Storici, possano realmente invertire il triste destino di tante aree verdi delle città.