Oggi la raccolta differenziata non rappresenta una semplice opzione, ma un obbligo di legge e soprattutto un passaggio fondamentale per abbracciare uno stile di vita rispettoso della natura e dell’ecosistema che ci ospita. Nonostante questo, ci sono ancora delle famiglie che non la fanno nella maniera corretta, e una serie di dubbi che continuano a rendere questo argomento un po’ oscuro e alle volte di difficile comprensione. Ecco perché oggi faremo il punto sulla situazione in Italia.
Come viene fatta la raccolta differenziata in Italia
Come spiega il suo stesso nome, la raccolta differenziata consiste nella separazione dei rifiuti domestici, ordinandoli per categoria. Si parla del vetro, della plastica, dei metalli, dei materiali cartacei, dell’umido, del secco e dei rifiuti speciali ed elettronici.
L’impegno nel farla correttamente deve innanzitutto essere preso dal singolo cittadino, il quale dovrà appunto differenziare i vari materiali in base ai criteri definiti dal proprio comune di appartenenza. In ogni caso, qualora dovessero emergere dei dubbi su come differenziare alcuni oggetti di uso poco comune, si potranno consultare alcuni approfondimenti online, che spiegano ad esempio dove si buttano le lampadine. È bene leggere questi contenuti, anche perché illustrano una serie di nozioni purtroppo non sempre facili da capire.
Sia il vetro sia la plastica, ad esempio, hanno una serie di regole che potrebbero trarre in inganno chiunque, e lo stesso discorso vale per l’alluminio e il metallo in generale, oltre alla carta e al cartone. La raccolta dell’umido è già più semplice e di facile comprensione, e in fondo lo stesso discorso va applicato al secco. Per i rifiuti speciali ed elettronici, invece, si dovrebbe aprire un capitolo a parte.
Raccolta differenziata: la situazione nella Penisola
Come anticipato poco sopra, la differenziazione dei rifiuti non è opzionale ma obbligatoria per legge, e in Italia lo è dall’oramai lontano 2015. Sebbene gli italiani possano senza ombra di dubbio migliorare e adottare dei comportamenti più green, in realtà i dati della Penisola sono molto buoni. Nello specifico, in Italia si ha l’abitudine di riciclare il 73% circa del packaging dei prodotti acquistati, e si tratta di una percentuale sorprendente, considerando che l’Europa ha come obiettivo il raggiungimento di una media del 65% (entro il 2025).
La Penisola, dunque, si inserisce nelle prime quattro posizioni a livello europeo, insieme ad altri paesi virtuosi come la Germania, la Francia e la Spagna. Bene anche la posizione tricolore in ambito di differenziazione e raccolta dei rifiuti a livello industriale, e si tratta di un’altra notizia positiva che merita di essere sottolineata. Nonostante i numeri eccellenti, l’Italia può e deve ancora crescere da questo punto di vista. L’importanza della differenziazione dei rifiuti, infatti, è cruciale nell’ottica di un piano green per la tutela dell’ambiente.