Viene diffusa in questi giorni in tutte le librerie d’Italia Jacopone da Todi, Laudi, una nuova edizione delle Laudi di Jacopone da Todi a cura di Claudio Peri, edite da Fabrizio Fabbri Editore, in una forma che ne consente finalmente la più diretta e immediata comprensione da parte di coloro che amano la grande poesia e la genuina spiritualità francescana.
L’opera è frutto di due anni di intenso lavoro di Claudio Peri, professore emerito dell’Università di Milano, tornato alla sua Todi dopo la pensione. Ciò che ha determinato la decisione di Claudio Peri di dedicarsi alla valorizzazione dell’opera e della personalità di Jacopone è stata la scoperta – con stupore ed entusiasmo – della grande attenzione che Jacopone suscita ai nostri giorni in importanti circuiti culturali del mondo. Negli ultimi dieci anni le laudi di Jacopone sono state tradotte in lingua inglese, francese e rumena, come replica e aggiornamento di traduzioni già fatte in quelle lingue nell’ultima metà del secolo scorso. L’Università Francescana di Steubenville in Ohio (USA) dedica al nome di Jacopone un premio alla poesia in lingua inglese. Un libro recentissimo di un autore irlandese è stato dedicato allo Stabat Mater e una Fondazione olandese celebra da 20 anni questo inno sacro di Jacopone come il testo più musicato della storia della musica.
Questa edizione curata da Claudio Peri onora e rende fruibile a tutti il grande lavoro dei filologi e critici italiani che soprattutto dal Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto e da altre Università Italiane, ci hanno restituito il corpus autentico dell’opera di Jacopone, depurandolo da tutte le manomissioni, imitazioni, mutilazioni e aggiunte che nei secoli avevano finito per rendere irriconoscibile l’opera di Jacopone.
Questa opera onora anche la Chiesa di Todi che riscopre in questo figlio generoso e ribelle l’espressione più genuina di un cristianesimo essenziale, francescano e universale, spirituale e umanissimo, unica confessione religiosa che propone un Dio innamorato dell’umanità. Il cristianesimo di Jacopone è perfettamente compatibile con quello della Chiesa post conciliare, aperta, in nome della comune umanità, alla coesistenza con altre fedi e religioni.
Il libro presenta anche una biografia del poeta basata non su leggende banalizzanti, ma sulla verità testimoniata vivacemente nelle stesse laudi di Jacopone. E presenta infine, lezione dolorosa di intolleranze e contrasti, le vicende che hanno segnato un atteggiamento della Chiesa Cattolica in cui hanno convissuto ostilità e amore, condanna e perdono, disprezzo e ammirazione, ma ora finalmente e definitivamente riconoscimento unanime per il grande poeta e mistico.
Claudio Peri sintetizza con queste parole il ruolo e la grandezza di Jacopone: “Nato nel 1230, quattro anni dopo la morte di San Francesco e morto nel 1306, quando Dante Alighieri, esiliato da Firenze e ormai “nel mezzo del cammin” della sua vita, aveva iniziato a scrivere la Divina Commedia, Jacopone da Todi può essere considerato il maggiore interprete in poesia dell’ideale francescano e il maggior poeta in lingua volgare prima di Dante. Avendo attraversato da protagonista il XIII secolo, che è il primo di quattro secoli in cui l’Italia è stata al centro dell’evoluzione della cultura, della religione e dell’arte in Europa, Jacopone è una delle figure più eminenti ed influenti della civiltà medievale europea.”