Già punto di riferimento per i buongustai e gli amanti della tradizione culinaria emiliana, L’Hosteria La Favorita di Bastia Umbra, si pone anche come laboratorio sperimentale della Gastromixology, la nuova tendenza che fonde la cucina all’arte della Mixology. Un lavoro attento e raffinato che ha catturato l’attenzione del pubblico e della stampa di settore, curiosa di scoprire gli interessanti cocktails messi a punto dal bartender Alex Balestrieri, con il pairing della cucina a cura dello chef Umberto Bava. Non a caso, ai recenti Awards della ristorazione promossi dalla testata enogastronomica Il Forchiettere, la Favorita è entrata nella rosa dei finalisti, confermandosi un punto di riferimento per la ristorazione in Umbria.
Cucina emiliana di altissimo livello, con materie prime ultra selezionate e lavorazioni artigianali dei grandi capisaldi come la giardiniera e la sfoglia tirata a mano, o il Turtlein e il Less (il bollito con 5 tagli), si intrecciano in maniera divertente ed intrigante ai cocktail proposti in abbinamento, tutti evocativi delle più famose ricette emiliane. Tra gli abbinamenti più riusciti il “Lambrusco Sour” servito con un grande classico: tigelle e gnocco fritto, accompagnate da una selezione di salumi di Mora Romagnola, prosciutto nero di Parma, coppa piacentina, salame budello gentile, mortadella presidio Slow Food, Giardiniera croccante fatta in casa e Parmigiano Reggiano, il Pesto di lardo fatto in casa aromatizzato al Rosmarino e lo squacquerone DOP di San Petrignano. Non mancano poi i drink ispirati alla celebre torta Barozzi da accompagnare alla zuppa inglese preparata come una volta.
Ma cos’è la Gastromixology?
Da una parte la tradizione più autentica, quella della “Rezdora”, la reggitrice del desco familiare, la massaia-governante-cuoca che amministrava con oculatezza e sapienza le risorse alimentari di casa, dall’altra l’anima rock emiliana dei cocktails. Una fusione armonica tra mixology e cucina, dove la parola “recupero” diventa un drink elegante, innovativo e senza preparati artificiali. Tutto proviene dalla cucina, dalla lavorazione circolare dei prodotti, dal recupero di ogni parte della materia prima. Massimizzare le risorse culinarie, zero spreco, abilità e fantasia per far sì che ogni elemento residuo diventi la base di un drink unico.