Nel pieno rispetto delle attuali normative anti Covid si è tenuto venerdì 8 aprile scorso alle ore 18.30 la presentazione dell’intervento di restauro conservativo dell’affresco raffigurante La Madonna delle Grazie realizzato nel 1954 sopra il portone d’ingresso del Palazzo vescovile di Città di Castello dal tifernate prof. Nemo Sarteanesi (1921-2009).
Grande attenzione per questa iniziativa promossa dall’Associazione per la Tutela e Conservazione dei Monumenti dell’Alta Valla del Tevere che ha tra i suoi obiettivi statutari proprio il recupero e la valorizzazione del patrimonio Altotiberino. (Art. 3 dello Statuto). Questo intervento si inserisce nella lista dei restauri già promossi dall’Associazione negli anni passati: dall’affresco raffigurante la Cieca della Metola sempre di Nemo Sarteanesi nella Cappella omonima del Cimitero monumentale tifernate al ritratto del Muzi opera affrescata da Alvaro Sarteanesi fratello di Nemo esso stesso socio fondatore dell’Associazione e realizzata sopra il portone d’ingresso del Chiostro di San Domenico a Città di Castello. La Presidente dell’Associazione Catia Cecchetti che ha moderato i lavori ha ringraziato il pubblico presente tra cui anche Michela Botteghi Assessore alle Politiche culturali del Comune di Città di Castello. Da tempo, ha precisato Cecchetti, c’era l’intenzione di restaurare questo affresco di Sarteanesi socio fondatore dell’Associazione sensibile all’arte e alla salvaguardia del patrimonio della sua città natale; oggi questo progetto è stato reso possibile grazie al contributo dell’ Inner Wheel di Città di Castello rappresentato della Sua Presidente Adele Lanzuolo e grazie anche al sostegno economico dell’Associazione. S. E. Domenico Cancian Vescovo della Diocesi tifernate ha ringraziato i finanziatori per la sensibilità dimostrata verso questo bene che rappresenta uno straordinario benvenuto all’ingresso della curia. La Presidente Lanzuolo ha salutato tutte le socie dell’ Inner Wheel intervenute ringraziandole per il loro sostegno e l’attenzione dimostrate anche in questo progetto culturale a favore della città tifernate. Molto curati e partecipati gli interventi scientifici: ad aprire i lavori la Storica dell’arte Rita Olivieri che ha iniziato la sua relazione tracciando lo stile pittorico di Nemo Sarteanesi formatosi a Firenze alla scuola di Felice Carena, artista sensibile e fine conoscitore del panorama pittorico classico e contemporaneo tanto da definire che la riproposizione della Madonna delle Grazie “straordinariamente innovativa”. L’opera in questione doveva essere originariamente collocata all’esterno della Torre civica dove un tempo si trovata un affresco del cortonese Luca Signorelli di cui oggi rimane un frammento della testa del San Paolo nella Pinacoteca comunale a causa del rovino terremoto del 1789. L’artista ha precisato Olivieri, non solo conosceva bene questa opera di uno dei più significativi pittori rinascimentali ma anche un’altra quella di Giovanni da Piamonte conservata nella Cappella omonima nel Santuario tifernate della Madonna della Grazie: pittura di sicuro riferimento grazie alla quale Sarteanesi ha elaborato forme e colori propri della sua più intima formazione. L’impatto emotivo di questo affresco è forte e destinato a troneggiare nell’intera piazza, pronto ad accogliere tutti oltre coloro che intendono oltrepassare il portone d’ingresso della curia diocesana.
La Restauratrice Laura Zamperoni, ha iniziato la sua relazione illustrando lo stato attuale di conservazione dell’affresco per poi passare all’intervento conservativo necessario che richiederà all’incirca un mese. Nella sua forma rettangolare ripropone alcune lacune dovute al tempo e alle intemperie tanto che si possono ben vedere le cosiddette “giornate di lavoro”. L’opera eseguita a fresco ma con delle rifiniture a secco viene collocata nella facciata del palazzo con la realizzazione di una cornice in cemento e con degli ancoraggi alla parete. Questi purtroppo hanno dato nel tempo alcuni problemi quali fessurazioni unitamente alla perdita di pigmenti dovute alle intemperie e all’esposizione esterna. L’intervento da vicino consentirà di analizzare meglio l’opera e le sue problematicità cercando così di salvaguardarla in modo ottimale nella sostanza, nelle figure e nei colori. Al termine del pomeriggio la Presidente Cecchetti ha ringraziato la Diocesi in quanto provvederà ai necessari ponteggi grazie all’intervento di una impresa specializzata e naturalmente le relatrici entrambe socie e consigliere dell’Associazione e tutti i soci presenti in sala tra cui i figli del prof. Nemo Tiziano e Chiara Sarteanesi.