Il Teatro dell’Accademia di Tuoro sul Trasimeno è pronto a inaugurare la sua Stagione 2022/2023. Domenica 9 ottobre alle 17 va in scena La signorina Giulia, l’opera di August Strindberg considerata il capostipite del movimento europeo detto “naturalismo”, adattata e diretta da Leonardo Lidi – a soli trentadue anni insignito con il Premio della Critica 2020 dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro – prodotta dal Teatro Stabile dell’Umbria in collaborazione con Spoleto Festival dei Due Mondi.
Con uno sguardo teatrale che mira a restituire il primato del testo, Lidi affronta i testi classici smembrando e ricomponendo la progressione temporale per rivelarne nuove e insolite pieghe interpretative, coerente con un ideale di teatro di parola. Sul palco Giuliana Vigogna, Christian La Rosa e Ilaria Falini.
“Se è vero che l’opera di Strindberg fa parte della nuova formula di Zola rendere vero, rendere grande e rendere semplice non bisogna scordare le grandi incoerenze, l’incapacità del normale, e la enorme statura teatrale dell’immorale drammaturgo svedese. – Spiega il regista nelle sue note – Tre orfani vivono uno spazio dove è impossibile non curvarsi al tempo, dove la vita è più faticosa del lavoro, in una casa ostile da dove tutti noi vorremmo fuggire. Nell’arco di una notte capiamo come gestire questa attesa, prima della fine, cercando di ballare, cantare e perdersi nell’oblio per non sentire il rumore del silenzio. Che questo sia portato in scena da attori giovani è straziante; se nella macabra attesa del Finale di Partita o nell’aspettare Godot sono i morti e i vagabondi a dover gestire il nulla, in Strindberg sono i figli a dover subire l’impossibilità del futuro. Nello spavento del domani l’unica stupida soluzione è quella del gioco al massacro, il cannibalismo intellettuale. L’inganno. Il Teatro”.