Presentati recentemente a Perugia 4 volumi che raccontano l’attività del Laboratorio di Diagnostica per i Beni Culturali di Spoleto.
Creato in seguito a una convenzione firmata nel 1996 da MiBAC, Regione Umbria e Comune di Spoleto per il recupero e la rifunzionalizzazione della Rocca Albornoziana di Spoleto, il Laboratorio è stato poi subito inserito nel 1997 nella filiera “Protezione civile per i beni culturali”, costituita dalla Regione in seguito agli eventi sismici di quell’anno, fino ad essere riconosciuto dallo stesso Ministero, nel 2005, come Centro di eccellenza per la Diagnostica.
In questi anni il Laboratorio ha svolto indagini sistematiche sull’influenza che i fattori ambientali, sia naturali che accidentali esercitano sui processi di deterioramento dei beni culturali, e sui metodi di intervento per prevenire e inibire alterazioni; si è occupato di sperimentazione e ricerca nella conservazione e nel restauro dei beniculturali, consulenza e assistenza scientifica per le amministrazioni pubbliche e ha lavorato alla costituzione di un archivio dei restauri dei beni culturali e alla redazione della “Carta del Rischio”.
I titoli dei quattro volumi che raccontano l’attività del Laboratorio: Musei dell’Umbria. Sperimentazioni diagnostiche per la conservazione, Conservazione dei beni culturali. Ricerche e Sperimentazioni di diagnostica non invasiva, UMBRIA: Patrimonio culturale a rischio. Esperienze e proposte per una politica di prevenzione, Dal recupero delle opere d’arte alla ricostruzione del contesto (1979, 1997).