L’acqua presente sulla Terra non proviene dalle comete ma è stata portata dagli asteroidi. L’ipotesi torna a prendere forza dopo l’analisi dei primi dati – pubblicati su Science – inviati da Rosina, lo spettrometro a bordo della sonda dell’Esa Rosetta che sta studiando la composizione del vapore acqueo emesso dalla cometa 67P Churyumov-Gerasimenko, quella dov’è atterrato il lander Philae lo scorso novembre.
Lo strumento ha analizzato l`abbondanza isotopica di un campione di vapore acqueo emesso dalla cometa, scoprendo che le molecole d’acqua su 67P hanno una percentuale tripla di deuterio rispetto agli oceani della Terra. Insomma – spiega Media Inaf, il notiziario on line dell’Istituto nazionale di Astrofisica – sulla cometa l’acqua c’è, ma è un’acqua strana, del tutto incompatibile con quella che riempie i nostri oceani e che esce dai nostri rubinetti. E’ un’acqua troppo pesante.
Già in passato altre missioni si erano occupate di studi sulla provenienza dell’acqua terrestre: in primis Giotto, che dopo aver eseguito test di abbondanza isotopica della cometa Halley aveva scoperto valori di deuterio incompatibili con quelli della Terra suggerendo che una cometa proveniente dalla lontanissima Nube di Oort (dove le temperature molto basse favoriscono la concentrazione di acqua pesante) non poteva essere portatrice di acqua sul nostro pianeta. Al contrario le analisi del telescopio spaziale dell’Esa Herschel effettuate nel 2010 hanno dimostrato che il rapporto tra deuterio e idrogeno sulla cometa Hartley della Fascia di Kuiper era più simile e compatibile con la percentuale terrestre.
Gli studi sulle comete del passato e quelli attuali condotti da Rosina su 67P sembrerebbero dunque appoggiare un’altra teoria sull’origine dellacqua sulla Terra: “I nostri risultati – ha commentato Kathrin Altwegg, principal investigator dello strumento – sembrano favorire quei modelli che contemplano gli asteroidi come mezzo di trasporto principale per gli oceani della Terra”.