di Giulio Pocecco
E’ iniziata mercoledì 4 gennaio la 7° edizione del festival “Spello Splendens” che proseguirà fino al 7, i cui concerti in cartellone sono tutti ospitati nella Sala dell’Editto del Palazzo Comunale di Spello.
Lo scopo di “Spello Splendens” è quello di riscoprire e riproporre la bellezza di particolari musiche, meno conosciute, come quelle medievali e tradizionali, oltre a valorizzare antichi strumenti oggi considerati minori.
Il concerto di apertura ha avuto come protagonisti i Micrologus che hanno proposto lo spettacolo “Fior di dolcezza”.
Per chi non li conoscesse, i Micrologus sono uno dei gruppi di musica medievale più importanti al mondo, nato nel 1984, con all’attivo 28 cd e concerti in tutta Europa ed America.
Patrizia Bovi, Goffredo degli Esposti, Gabriele Russo, Simone Sorini ed Enea Sorini hanno alternato brani per sole voci ad altri accompagnati da strumenti antichi come la Buccina, l’antenata della tromba, la Ribeca che è una sorta di violino e i Cimbali che hanno dato origine ai nostri piatti.
Nel concerto proposto in questa occasione è stata celebrata la figura di uno dei più famosi compositori dell’Ars Nova italiana: Francesco Landini, il pubblico ha potuto apprezzare le sue meravigliose polifonie a 2 e 3 voci, tra stile italiano e francese come “Echo la primavera”.
Francesco Landini, vissuto a Firenze nel ‘300, era conosciuto al suo tempo come Francesco Cieco, Francesco delli Organi o anche Franciscus de Florentia, e fu compositore, organista, poeta, cantore, organaro e inventore di strumenti musicali. È ritenuto uno dei più famosi compositori della seconda metà del XIV secolo ed il più acclamato del suo tempo in Italia.
Il concerto è stato un enorme successo. I Micrologus sono molto amati ed apprezzati dal pubblico, gli attenti e profondi studi sulle musiche, le armonie e gli strumenti d’epoca fedelmente riprodotti da mastri liutai, hanno fatto sì che il pubblico deliziato si sentisse rapito, per una serata, dalle trecentesche atmosfere dei cantori medievali.
L’edizione 2017 di “Spello Splendens” è particolarmente attenta alla musica del territorio di Amatrice, terra che conserva memoria di un antichissimo strumento chiamato Ciaramella. Proprio la Ciaramella sarà oggetto di una conferenza e di un concerto il prossimo sabato 7 gennaio.
Credits: foto Luciano Angelucci