Lo scorso 13 luglio Lenny Kravitz ha conquistato il cuore del pubblico di Umbria Jazz con una performance indimenticabile, piena di energia e passione. L’evento, tenutosi nella splendida cornice dell’Arena Santa Giuliana di Perugia, ha visto l’iconico musicista americano ripercorrere tutta la sua carriera, fino all’ultimo album “Blue Electric Light”, in un concerto dove rock blues e soul si fondono insieme rispecchiando profondamente l’anima della sua musica.
Fin dalle prime note, Lenny Kravitz ha dimostrato di essere in piena forma, regalando ai presenti una serata che difficilmente dimenticheranno. Con il suo inconfondibile stile, ha saputo creare un’atmosfera magica e coinvolgente, chiedendo continuamente l’aiuto del pubblico che, visibilmente emozionato, ha risposto con entusiasmo, partecipando attivamente e accompagnando l’artista con applausi e cori.
Il concerto è stato un viaggio attraverso la carriera di Kravitz, con una setlist che ha incluso alcuni dei suoi più grandi successi come: Are you gonna go my way, un riff immortale che ha aperto le danze della serata, Fly Away e American Woman, ma anche pezzi tratti dall’ultimo album. La sua capacità di passare da brani energici e potenti a ballate intime e toccanti ha messo in evidenza la sua versatilità e il suo talento innato.
Un plauso va, ovviamente, alla sua band, una sezione ritmica incalzante con groove da vendere, e una sezione fiati da pelle d’oca che ha fatto scatenare tutta l’arena e una lead guitar che con gli assoli ha fatto vibrare l’anima e il cuore di tutti.
Il concerto di Lenny Kravitz non è stato solo una successione di canzoni, ma un’esperienza emotiva e sensoriale a 360 gradi. La potenza del blues, l’energia del rock e l’anima del soul si sono fusi in una performance che ha saputo toccare le corde più profonde dell’anima degli spettatori, raggiungendo l’apice nell’ultimo brano della setlist; una vera e propria preghiera in musica, dove l’artista si è concesso totalmente al suo pubblico facendo una passerella tra saluti, autografi, foto e urla di piacere miste ad incredulità da parte del pubblico presente.
Giulio Pocecco