“Abbiamo bisogno di buoni esempi, non di buone parole” dicevano i latini e oggi sono qui per farvi conoscere un buon esempio: Leonardo Scafati che ieri, a soli 15 anni ha debuttato al teatro Brancaccio nel ruolo di Gedeone nel musical “Sette spose per sette fratelli” con la regia e le coreografie di Luciano Cannito.
Da sempre Leo ha una marcia in più, a tre anni era già sulle punte, a 6 anni ha cominciato a frequentare scuole di ballo manifestando una passione incredibile per il musical.
Ma dietro Leo ci sono Marco e Laura, due genitori rock che, quando il ragazzo a 3 anni ha chiesto di andare a vedere Peter Pan con Manuel Frattini hanno detto sì, stessa cosa alla richiesta di voler andare a vedere Roberto Bolle, nonostante loro guardandosi si siano chiesti: “chi è sto Bolle?”.
Nella sua Roma Leo corona il sogno, dopo essere passato per stage di danza a New York in cui si è formato nel musical anglosassone, dove il protagonista deve saper cantare, ballare e recitare, a differenza della commedia all’italiana dove sono previsti ruoli distinti per il cantante, l’attore e i ballerini.
Leo (così mi piace chiamarlo conoscendolo da sempre) è giovane, esuberante, a volte esagerato in tutto quello che fa, ma brilla di una luce propria, l’occhio di bue è acceso su di lui e tutti se ne accorgono. Attualmente il piccolo talento frequenta l’Art Village di Roma che, in soli due anni, è divenuta l’Accademia artistica più grande d’Italia.
Voglio chiudere come ho iniziato. In un periodo in cui si va troppo veloci per coltivare fino in fondo le passioni, Leo è riuscito a far uscire il suo talento a dispetto della pandemia, dei giudizi e della scuola statale che, nonostante fosse studente esemplare, con voti eccellenti, ha dovuto lasciare per cavilli burocratici.
Ora lui balla, recita in inglese, studia in una scuola privata, grazie ai genitori “rock”, e segue la sua luce, forte e determinato. “Nulla di grande al mondo è stato fatto senza passione”, un messaggio che trapela dall’esempio.
Ciao Leo ci vediamo sulla spiaggia nera di Montalto di Castro dove ti vidi lanciare la tua gamba fino la cielo per la prima volta.
Donatella Binaglia