Libri: Marx, prezzo record per ‘Il capitale’, venduto per 218mila sterline

karl marx il capitale

Prezzo record per “Il Capitale” di Karl Marx (1818-1883). Una rara copia della prima edizione, con la firma del filosofo tedesco e la dedica a un amico, è stata battuta all’asta da Bonhams a Londra. L’esemplare, che era stimato 120mila sterline, ha quasi raddoppiato il prezzo finale, arrivando a toccare 218.500 sterline (circa 276.000 euro).

Il Capitale (Das Kapital) è l’opera maggiore di Karl Marx, considerata il testo-chiave del marxismo. Il Libro I del Capitale fu pubblicato quando l’autore era ancora in vita (l’11 settembre 1867), gli altri due uscirono postumi. Il Libro II ed il III uscirono a cura di Friedrich Engels rispettivamente nel 1885 e nel 1894, mentre il Libro IV venne pubblicato (1905-1910) da Karl Kautsky con il titolo di Teorie del plusvalore.

Il sottotitolo dell’opera, Critica dell’economia politica, evidenzia chiaramente la contrapposizione esplicita di Marx all’economia politica di stampo liberista all’epoca dominante. Marx, partito dalla scuola della politica economica degli economisti classici, con i suoi studi se ne allontana, ridefinendo la centralità del lavoro nei processi di creazione, accumulazione e ricircolazione del capitale e introducendo il concetto di plusvalore altrimenti non identificato. Tutto il pensiero di Marx può essere visto come una riflessione in chiave critica sui temi sollevati da Adam Smith e David Ricardo, tra i massimi esponenti di quella scuola, e la teoria marxiana del valore è chiaramente impostata nella teoria del valore-lavoro degli economisti classici, tanto che alcuni considerano Marx, per quanto ne scardinerà tutto l’apparato, l’ultimo grande esponente della scuola classica.


 


Si tratta del primo volume del monumentale “Das Kapital” (Il Capitale), che Marx firmò sul frontespizio con nome e cognome e con la data del 18 settembre 1867, dedicandolo a Johann Georg Eccarius, un sarto tedesco, che come lo stesso Marx e Frederick Engels, faceva parte della Lega dei Giusti, poi trasformata in Lega dei Comunisti. Nella dedica, Marx definisce Eccarius “uno dei miei più vecchi amici e seguaci”.

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