“Augusto Ciuffelli: un umbro al servizio delle Stato”, è questo il titolo del libro edito da SìEdizioni, che è stato presentato in questi giorni nella sala Pagliacci della Provincia di Perugia. Ad essere presenti erano entrambi gli autori/giornalisti Umberto e Maiorca Pier Francesco Quaglietti.
Libri. Seconda edizione del libro su Augusto Ciuffelli
Ciuffelli rispecchia la società del suo tempo, quando era possibile nascere in un ambiente contadino, studiare e mettersi al servizio dello Stato, senza mai abbandonare le proprie origini e favorendo l’istruzione della popolazione che, a quel tempo, aveva bisogno di uscire dall’analfabetismo. Nato a Massa Martana nel 1856 e morto a Roma nel 1921, la sua vita attraversa la storia del nostro Paese dall’unità all’avvento del fascismo.
“Con questa pubblicazione – ha affwrmato Maiorca – vogliamo ricordare, nel centenario dalla morte, un personaggio umbro poco conosciuto ma che ha inciso nella società in cui ha vissuto, migliorando la condizione di tante categorie lavorative come insegnanti e professori, per i quali riuscì ad ottenere la statizzazione dei compensi fino ad allora competenza dei comuni. Indagando con il mio collega Quaglietti, abbiamo ritrovato la tesi di Laurea di Ciuffelli e il suo impegno di Ministro e Sottosegretario.
Massimo Sbardella ha ricordato l’importanza che questo libro che ha nel divulgare la figura di uno degli umbri che ha calcato il palcoscenico della storia italiana del primo Novecento.
Da parte loro, Zanon e Vecchiato, già autori del noto libro “Qui finisce l’odio del mondo” in occasione della cui redazione, raccontando in modo ampio e struggente la figura del capitano Giuseppe Gabbin, trovano materiale anche per parlare di Giuseppe “Geppi” Ciuffelli, l’altro aviatore morto da eroe insieme al suo capitano. Ecco allora il capitolo in cui Zanon e Vecchiato, con dovizia di particolari e foto inedite, raccontano la vita e la carriera militare di Geppi Ciuffelli, figlio del Ministro Augusto, la cui morte fu onorata dagli stessi aviatori austroungarici.
Donatella Binaglia