La scorsa domenica 4 ottobre, presso lo Spazio Risonanze dell’Audiotorium a Roma, è stato presentato in anteprima nazionale il libro di Andrea Minuz “Fellini, Roma” edito da Rubbettino. A discutere con l’autore, lo scrittore e docente di cinema (New York University) Antonio Monda.
Rubbettino editore ha scelto di raccogliere la scommessa dell’Associazione Italiana Editori che, insieme a Biblioteche di Roma, Fondazione Musica per Roma e Progetto Cultura Zètema, ha pensato di non annullare “causa-covid” il consueto appuntamento romano che nel mese di dicembre raduna attorno all’evento “Più libri più liberi” il mondo dell’editoria e della cultura italiana, ma di delocalizzarlo e anticiparlo al mese di ottobre.
Il nuovo libro di Minuz prende in esame una delle opere più interessanti di Fellini: Roma. Attraverso una vasta documentazione e lo studio di materiali d’archivio, il volume analizza il film alla luce dei discorsi sul mito e il disfacimento della Città Eterna che da sempre attraversano il carattere nazionale e l’identità italiana. «ROMA – scrive Minuz – non è un “omaggio affettuoso” alla città, un album di ricordi o una cartolina nostalgica, come comunemente si potrebbe credere, ma il film di Fellini che più di altri ci trascina in una Roma apocalittica, caotica, da fine del mondo: l’ingorgo sul Grande Raccordo Anulare, le rovine negli scavi della metropolitana, il défilé di moda ecclesiastica, la scorribanda notturna dei motociclisti, sono scene che fanno ormai parte dell’immaginario della città e che all’alba degli anni Settanta intercettano, nella chiave dell’invenzione felliniana, la sua progressiva trasformazione in un magma metropolitano sempre più ingestibile».