Luca Tomìo presenta a Lugnano il suo libro su Leonardo da Vinci e l’Umbria

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Sarà presentato domenica prossima in Piazza Santa Maria il libro di Luca Tomìo e Marco Torricelli il libro “Leonardo da vinci: le radici umbre del genio” con la prefazione di Federico Bona Galvagno. L’iniziativa rientra nell’ambito del programma Lugnano wine gallery e segue quella dello scorso anno quando l’amministrazione comunale ospitò un convegno sul quadro della Cascata delle Marmore e sulle altre scoperte sul territorio ternano della presenza di Leonardo.

Nel libro-intervista gli autori ripercorrono la storia delle ricerche fatte dallo storico dell’arte Tomìo che gli hanno consentito di collocare Leonardo in Umbria e nel ternano nell’anno 1473, aprendo così nuovi scenari e prospettive di ricerca sulla figura del genio universale e sul Rinascimento in Umbria.

“Abbiamo ritenuto doveroso – dice il sindaco, Gianluca Filiberti – presentare all’interno di un contenitore culturale quest’opera che può fare da traino al turismo per l’intero territorio ternano. Per questo siamo convinti che il progetto vada sostenuto con iniziative che mettano in luce queste importanti ricerche”.

Secondo quanto riferisce l’amministrazione che ha già premiato Tomìo con il Rosone d’argento per la cultura e il turismo, la seconda scoperta dello storico milanese sarebbe inerente ad una carta del Codice Atlantico che attesterebbe la presenza di Leonardo nella media valle del Tevere anche nel 1503, al seguito di Cesare Borgia. Ulteriore documentazione sarebbe costituita da una lettera conservata a Todi e dai possibili documenti presenti nell’archivio della chiesa Collegiata di Lugnano.
”Sono documentazioni per le quali – annuncia Filiberti – il Comune di Lugnano in Teverina, insieme ad altri Comuni limitrofi interessati, vuole promuovere un gruppo di studio che possa ricostruire il possibile percorso leonardesco che da Lugnano in Teverina conduca da una parte ad Alviano, Guardea, Montecchio, Civitella del Lago e Todi e dall’altra verso Amelia, Narni, le Marmore e la Valnerina”.

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