La cultura della donazione di organi è stata per molti anni, in un Paese come il nostro, dura da diffondere. Tabù da superare, reticenze religiose, paure ataviche impediscono a molti, seppur con parenti e cari ammalati di patologie che annoverano il trapianto come terapia sostitutiva, di essere generosi oltre la vita.
Fortunatamente questi “blocchi” psicologici pian piano vengono superati, grazie alla convinzione di poter fare qualcosa, anche quando il dolore è così forte da non riuscire a pensare ad un “dopo” con una assenza, ad una vita oltre la vita.
Il Centro Nazionale Trapianti dell’Istituto Superiore di Sanità ha recentemente diffuso i dati riguardo all’espressione di volontà riguardo alla donazione di organi in caso di interruzione dell’attività cerebrale (morte conclamata) che può essere inserita nella propria carta di identità al momento del rinnovo.
Il piccolo ma virtuoso borgo di Lugnano in Teverina (Terni) è risultato il comune con la più alta percentuale di residenti che, al momento del rinnovo della carta d’identità, hanno effettuato la dichiarazione: su 1.453 abitanti ben 448 persone si sono espresse, il 30,8%.
Un plauso ai cittadini di Lugnano in Teverina che hanno colto il profondo significato di “dono” offrendo la propria disponibilità ad alleviare, ed in certi casi salvare, la vita delle molte persone che, colpite da malattie molto serie, nel trapianto di organi ripongono la speranza per una vita degna di essere vissuta.