Grazie alla partnership tra la Confindustria e la Galleria Nazionale delle Marche la lunetta di Luca della Robbia proveniente da S. Domenico, sarà restaurata.
Si tratta di un prezioso manufatto in terracotta invetriata rappresentante la Madonna con il Bambino tra i SS. Domenico, Tommaso, Alberto Magno e Pietro Martire, opera di Luca della Robbia, posto originariamente, sul portale della chiesa di S. Domenico prospicente il Palazzo Ducale di Urbino e ritenuta la prima commissione artistica di Federico da Montefeltro. L’opera, per motivi di conservazione, dalla fine degli anni Settanta, è stata rimossa dalla sua sede primitiva e posta, dopo un intervento di restauro, all’interno dello stesso Palazzo Ducale, dove è esposta nella prima sala dell’appartamento della Jole, all’inizio del percorso espositivo.
Oggi, dopo oltre quarant’anni dall’ultimo restauro, si è reso necessario intervenire nuovamente sull’opera, per fermare un processo di degrado innescato dalla presenza di sali che, dall’interno della terracotta, hanno iniziato a riaffiorare provocando il distacco della delicata invetriatura superficiale. L’operazione, di cui si è fatta carico la Galleria Nazionale delle Marche, prevede un costo di circa 30.000 euro che, grazie al generoso contributo della Confindustria Pesaro Urbino, viene notevolmente ridotto.
Infatti il Comitato Cultura di Confindustria presieduto dal Cavaliere del Lavoro Gastone Bertozzini ha deliberato di contribuire al restauro della lunetta di S. Domenico elargendo una sovvenzione di 10.000 euro a favore della Galleria Nazionale delle Marche. Siamo soddisfatti – dice il cavalier Bertozzini – per aver dato un altro fondamentale contributo all’arte della Città di Urbino. Onorati anche per la collaborazione con la Galleria Nazionale delle Marche contenitore di opere straordinarie.
Un bell’esempio di collaborazione pubblico-privato, indubbiamente, ma anche incontro tra diverse realtà del territorio – il mondo della imprenditoria e quello della cultura – che rappresentano, ognuna a suo modo, le eccellenze di questo territorio. Due realtà non troppo distanti se, come si è dimostrato – e ancor più durante la pandemia – la cultura riveste un ruolo importante nel mondo economico, sia tramite l’indotto, sia tramite l’aumento del benessere sociale. L’attenzione degli operatori economici attivi sul territorio, verso il proprio patrimonio, non può che innescare processi di crescita del tenore di vita di indubbio vantaggio sociale.
L’appartenenza al territorio – sottolinea Luigi Gallo, Direttore della Galleria Nazionale delle Marche – non è semplice connotazione geografica, ma presenza attiva nel tessuto sociale. La partecipazione del mondo economico, con i mezzi che gli sono propri, alla vita culturale, dimostra come la crescita del territorio tragga vantaggio da questa permeabilità tra i diversi operatori.