A Torgiano c’è grande attesa per il 31 ottobre, giorno in cui Lungarotti, storica azienda che ha contribuito a rendere famosi i vini umbri nel mondo, verserà per la prima volta nel calice la nuova annata de il Falò, rosso giovane a base di uve Sangiovese e Merlot raccolte nel mese di settembre, che ogni autunno rivela in anteprima le peculiarità della vendemmia appena conclusa.
Nato a metà degli anni ’80, il Falò è un caposaldo dell’azienda Lungarotti che si distingue per la sua “spregiudicata” gioventù e freschezza. Color rosso porpora brillante con note violacee, al naso richiama la fragranza dell’uva appena raccolta e sentori di fragola e amarena; al gusto è fresco, vivace con un’acidità ben bilanciata e tannini passanti e gradevoli che lo rendono piacevolmente morbido. Ottimo con tutti i piatti di stagione laddove è richiesto un vino leggero e profumato; perfetto con caldarroste, cibi alla brace ma anche con pietanze a base di pesce, soprattutto se cotte nella salsa di pomodoro (come, ad esempio, la zuppa di pesce all’isolana): in questo caso, il vino va servito ad una temperatura di 14-16 gradi in un bicchiere a tulipano di media capacità.
Il nome Falò è stato inventato da Maria Grazia Lungarotti, moglie di Giorgio, e si ispira ai fuochi propiziatori accesi nei campi in primavera con i sarmenti della potatura, al suono di canti gioiosi che infondevano allegria e speranza. Ma richiama anche il calore di un camino acceso che scalda l’atmosfera, proprio come un buon bicchiere di vino nelle sere d’autunno.