È stata presentata lo scorso 8 marzo alla stampa la mostra della Galleria Nazionale dell’Umbria realizzata in collaborazione con il Sacro Convento di San Francesco in Assisi dal titolo “L’enigma del Maestro di San Francesco”. Nell’ambito delle celebrazioni per l’ottavo centenario delle stimmate di san Francesco, sessanta opere raccontano l’attività del pittore anonimo che nella seconda metà del Duecento ha rappresentato san Francesco e il cuore della sua esperienza spirituale e umana ad Assisi e in Umbria, in particolare nel ciclo di affreschi della navata della chiesa inferiore della Basilica di San Francesco.
La mostra si muove nel contesto di una convenzione stipulata nel 2021 tra la Galleria Nazionale dell’Umbria e la Custodia Generale del Sacro Convento «per la valorizzazione del patrimonio artistico custodito e promosso dal Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco. Questa collaborazione – ha dichiarato durante la conferenza stampa fra Giulio Cesareo, OFMConv, Direttore dell’Ufficio Comunicazione del Sacro Convento – ha come ambiti la consulenza scientifica, la progettazione delle attività di cura, di promozione e di comunicazione, nonché di ricerca riguardanti questo immenso patrimonio artistico».
L’auspicio di un rinnovo della convenzione quasi in scadenza da parte della comunità francescana del Sacro Convento è stato confermato dal Direttore della Galleria Nazionale Costantino D’Orazio.
«Ci auguriamo che tutti gli eventi legati a questo tempo – come sottolineato dal Custode del Sacro Convento fra Marco Moroni, OFMConv, nel catalogo della mostra – possano riportare l’attenzione sull’enorme valore della figura di Francesco d’Assisi, uomo semplice, mite creativo, capace di oltrepassare, con il suo esempio di conformità al Cristo fatto uomo, il tempo e lo spazio, per giungere sino a noi nella sua immutata forza di testimonianza. In questo senso trovo particolarmente significativo che risalga proprio al Maestro di San Francesco una delle più antiche rappresentazioni dell’evento delle stimmate in cui, secondo san Bonaventura “il verace amore di Cristo aveva trasformato l’amante nell’immagine stessa dell’amato” (Legenda Maior 13,5), evento nel quale, in questo 2024, stiamo celebrando gli 800 anni».