Gli Sforza, la nobile casata lombarda che annovera tra le sue fila personaggi quali Ludovico il Moro, celebre per aver reso la sua corte uno dei centri culturali più fiorneti del Rinascimento, e che resse il ducato di Milano per circa un secolo, dal 1450 al 1535, affonda dunque le sue radici anche in Umbria.
Francesco Sforza (ritratto nell’immagine insieme alla moglie Bianca Maria Visconti*) infatti, primo duca di Milano della dinastia Sforza e padre del già citato Ludovico, non era di nobili origini. Il suo cognome “Sforza” lo ereditò dal soprannome del padre, il capitano di ventura Muzio Attendolo, così chiamato per il suo piglio militare ed il suo carattere forte e volitivo.
Probabilmente nel periodo in cui fu al servizio di Perugia, Muzio Attendolo conobbe Lucia Terzani di Marsciano (o di Torgiano?), la donna che non sposò mai ma che gli diede ben otto figli, il primo dei quali fu proprio Francesco, anche lui condottiero e capitano di ventura.
Poco si sa di Lucia, se non che nacque nel 1380 e morì nel 1461 a Milano dove restò sempre accanto al figlio primogenito e ai suoi figli legittimi e non. Da Muzio e Lucia nacquero, oltre a Francesco, Elisa, Alberico, Antonia, Leone, Giovanni, Alessandro (padre di Battista Sforza moglie di Federico da Montefeltro) e Orsola, alcuni dei quali furono condottieri al servizio del loro fratello come anche Corrado e Rinaldo da Fogliano, fratellastri di Francesco, avuti dalla madre con il legittimo consorte Marco da Fogliano, con cui la aveva accasata proprio Muzio Attendolo, e che sposò nel 1411, dalla cui unione nacque anche una femmina: Bona Caterina.
Di Lucia si narra che quando era incinta di Francesco ebbe un sogno profetico: Gesù Bambino in braccio alla Vergine le gettava sul grembo una sfera d’oro: presagio di un grande destino per il figlio che stava per nascere.
Francesco divenne duca di Milano grazie al suo matrimonio (in terze nozze) con Bianca Maria Visconti, figlia illegittima anche lei ma unica discendente diretta di Filippo Maria, e da lei ebbe dieci figli di cui otto viventi.
Francesco, appena consolidato il suo dominio su Milano, stabilì presso la Rocca di Fermo (uno dei suoi possedimenti in terra marchigiana), chiamata il Girifalco, la sede della sua numerosa ed articolata famiglia con a capo la matriarca Lucia. Tutto il gruppo aveva ben chiaro il concetto forte della solidarietà di sangue, tanto che furono raccolti sotto lo stesso tetto i figli avuti da Lucia con Muzio, i figli legittimi di Muzio avuti da tre matrimoni (gli Attendoli), i figli legittimi di Lucia, i figli illegittimi di Francesco avuti dall’amante ufficiale Giovanna la Colombina alla quale rimase legato per 17 anni e che rimasero a Fermo anche dopo che Giovanna, con l’arrivo di Bianca Maria, fu costretta ad allontanarsi lasciandoli alla corte; a loro si aggiunse il primogenito di Francesco e Bianca Maria, Galeazzo Maria, che nacque proprio al Girifalco e la secondogenita Ippolita Maria, prima che la popolazione di Fermo, in rivolta, distrusse la rocca fino alle fondamenta e mise in fuga gli Sforza.
Benedetta Tintillini
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