Medicina: incubo ipoglicemia per 70% genitori di bimbi con diabete

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Il diabete dei bambini angoscia i genitori. La riduzione del livello di zuccheri nel sangue e le crisi di ipoglicemia sono il vero incubo per 7 genitori italiani su 10, che in 6 casi su 10 si sentono in qualche modo ‘oppressi’ dalla malattia del figlio, secondo l’indagine internazionale Dawn Youth promossa da International Diabetes Federation (Idf) e International Society for Pediatric and Adolescent Diabetes (Ispad), con il contributo di Novo Nordisk, condotta su circa 7mila bambini e ragazzi con diabete, sui loro genitori e sugli operatori sanitari.

Dunque se i genitori in 6 casi su 10 si sentono in qualche modo ‘oppressi’ dalla malattia del figlio, in 1 caso su 2 (47%) dichiarano di avere avuto per questo motivo ripercussioni negative sul lavoro; e per il 33% denunciano un impatto economico da moderato a forte sul proprio bilancio familiare. Più positivi, invece, i diretti interessati, ossia i bambini e gli adolescenti con diabete, che nella stragrande maggioranza dei casi (93%) dichiarano che la malattia non ha mai causato, se non di rado, imbarazzo, e che nel 95% dei casi pensano di non sentirsi mai, o solo qualche volta, discriminati o limitati nelle proprie relazioni sociali e godono complessivamente di una buona qualità di vita. Anche se 3 giovani su 4 confessano che raramente il loro diabete è sotto controllo.

“Che la paura di episodi di ipoglicemia, in particolare quelli notturni, nei propri figli preoccupi oltremodo i genitori non stupisce”, dice Fortunato Lombardo, coordinatore del Gruppo di studio sul diabete della Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica (Siedp). “Questo dato, che si riscontra in tutti i Paesi, deriva essenzialmente dalla paura delle conseguenze nell’immediato; dalle possibili manifestazioni della crisi ipoglicemica: palpitazioni, tremore, sino alle convulsioni e alla perdita di conoscenza, che in un bambino assumono caratteristiche ancora più drammatiche”, prosegue. “Il diabete infatti ha un forte impatto emotivo e psicologico sui genitori – aggiunge Lombardo – La nostra attenzione di pediatri diabetologi è indirizzata non solo alla cura della malattia ma al prendersi cura, nel complesso, del bambino e dei familiari: grande impegno è messo nell’educazione terapeutica, negli aspetti informativi, educativi e di sostegno ai familiari. Un grande aiuto, peraltro, viene dalle tecnologie innovative, sotto forma di nuovi microinfusori e nuove insuline, le cui caratteristiche producono minori effetti indesiderati, quali appunto le ipoglicemie”, conclude.

Sono 18mila, secondo i dati della Siedp, i bambini e gli adolescenti colpiti in Italia dal diabete tipo 1, la forma più grave della malattia che richiede la somministrazione dell’insulina, attraverso iniezioni da quattro a sei volte al giorno oppure l’impiego del microinfusore a rischio di ipoglicemia. Questi giovani sono assistiti da una rete di oltre 60 centri di diabetologia pediatrica, uniformemente distribuiti sul territorio nazionale. Nel complesso sono circa 300mila, per il ministero della salute, gli Italiani, giovani e adulti, con diabete tipo 1.

Ai bambini tra i 3 e gli 8 anni con diabete tipo 1 è dedicata una nuova app, Pancry Life (ideata da Agdi Italia – Coordinamento tra le associazioni italiane giovani con diabete e realizzata con il supporto non condizionato di Novo Nordisk), a metà strada fra il gioco elettronico e lo strumento educativo. Attraverso il gioco il bambino costruisce il proprio ‘avatar’ e inizia l’avventura interattiva con l’aiuto di un personaggio parlante, Pancry, che lo aiuta e affianca in tutti i momenti cruciali del gioco, incentrato sull’esecuzione delle gestualità giornaliere per tenere sotto controllo e trattare il diabete.

Credits: foto da www.lastampa.it

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