Una rassegna aperta alla contaminazione e allo sviluppo extra musicale, in particolare con lo spazio teatrale. È “Moon in Canto”, il nuovo cartellone promosso dall’associazione “Moon in June” in collaborazione con il Comune di Todi ai fini della promozione culturale e turistica della città.
La manifestazione prenderà il via con due esclusive regionali. Si aprirà il 30 agosto, alle ore 21, con il concerto di Madame in piazza del Popolo, primo live in Umbria della giovane cantautrice, evento organizzato in collaborazione con il Todi Festival. Si proseguirà poi in autunno-inverno al Teatro Comunale di Todi. Qui il debutto è in programma il 3 novembre, con Vinicio Capossela. Il celebre cantautore, vincitore tra l’altro della Targa Tenco 2023 nella categoria Miglior Album con l’ultimo lavoro discografico “Tredici canzoni urgenti”, sarà protagonista di “Con i tasti che ci abbiamo”, il tour che porterà nei teatri italiani i brani del nuovo album.
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“Il cartellone prevede altri appuntamenti che si terranno durante l’inverno e che saranno annunciati nelle prossime settimane”, spiega l’assessore comunale alla cultura Alessia Marta.
“Una programmazione – aggiunge la direttrice artistica Patrizia Marcagnani – che vuole essere una sorta di fotografia della musica di oggi, con l’attenzione puntata all’aspetto qualitativo che da sempre caratterizza le proposte di ‘Moon in June’, in particolare quelle estive del Festival che nel corso degli anni si è ritagliato un posto d’onore nel variegato panorama degli eventi musicali umbri”.
“L’obiettivo comune – sottolinea il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano – è quello di sviluppare un progetto congiunto di ampio respiro che possa fare della città un punto di riferimento nel panorama culturale italiano per tutto l’anno, grazie ad iniziative di alto livello come ‘Moon in Canto’”.
Madame – 30 agosto, Piazza del Popolo
Madame, che porterà dal vivo anche a Todi le sue hit e le canzoni del nuovo album “L’Amore” annuncia così il suo primo live Umbria: “Con la mia band ci siamo preparati riarrangiando i brani, sia quelli del disco precedente che quelli dell’ultimo progetto, in una scaletta che possa accompagnare chi ascolta in un viaggio dentro la mia musica. Il live ha più momenti, sia energici che intimisti. É uno spettacolo molto versatile”. Con lei sul palco anche Dalila Murano alla batteria, Karme Caruso alle tastiere, Estremo alla consolle e Nazzaro al basso.
Madame è l’artista più ascoltata degli ultimi dieci anni (fonte Spotify) e in soli quattro anni ha collezionato 34 certificazioni tra platino e oro. Accanto ai numeri, Madame ha raccolto prestigiosi riconoscimenti per il valore musicale e letterario: è la più giovane vincitrice della Targa Tenco per il miglior album d’esordio e per la miglior canzone “Voce”, canzone che ha vinto anche il Premio Lunezia e il Premio Bardotti, entrambi per il miglior testo.
Il tour, prodotto e organizzato da Friends & Partners e Vivo Concerti in collaborazione con Big Picture Management e Sugar Music, questa estate sta toccando le più suggestive location outdoor italiane, tra cui quella della suggestiva piazza di Todi.
La cantautrice, energica, spontanea, coinvolgente, in questo tour sta confermando quanto sia nata per cantare e stare sul palco.
Vinicio Capossela – 3 novembre, Teatro Comunale – “Con i tasti che ci abbiamo”, tredici canzoni urgenti in teatro
Non ne aveva certo bisogno, ma l’ultimo importante riconoscimento mette ancora sotto i riflettori uno dei migliori cantautori italiani e non solo. Vinicio Capossela è il vincitore della Targa Tenco 2023 nella categoria Miglior Album in assoluto con l’ultimo lavoro discografico “Tredici canzoni urgenti”. L’ulteriore conferma quindi dell’attenzione con cui l’album è stato ricevuto, raccogliendo da subito raccolto grandi consensi da parte del pubblico e della stampa. Tredici canzoni che nascono dall’urgenza di interpretare e dare voce ai problemi più stringenti del momento storico che stiamo vivendo: la violenza di genere, la cattiva educazione alle emozioni, l’abbandono scolastico, la delega da parte degli adulti all’intrattenimento digitale in cui versa l’infanzia, la cultura usata come mezzo di separazione sociale, il carcere inteso come reclusione senza rieducazione, il parossismo consumistico generato dal capitalismo predatorio. Un disco musicalmente polimorfo, che contiene molti strumenti musicali, musicisti e ospiti, e che alterna diverse forme, dalla folìa cinquecentesca al reggae and dub anni ’90, ballate, waltz, jive e cha cha cha.
Così Capossela annuncia “Con i tasti che ci abbiamo”, il tour che porterà nei teatri italiani, e quindi anche a Todi, i brani del nuovo album: “I tasti del pianoforte, smontati, sembrano spazzolini da denti per elefanti, o metri di legno da muratore. Privati del loro compito, e del complesso dello strumento per il quale sono costruiti, diventano lunghe dita inarticolate, smaltate in punta, a volte di bianco a volte di nero. Schegge di qualcosa che si è rotto, di un mondo fatto a pezzi come da un congegno che ti è esploso tra le mani.
Con i tasti che ci abbiamo, ci siamo fatti infilzare senza che nessuna beatitudine ne sia venuta. Ma sono venute tredici canzoni, fastidiose e urgenti.
Sono canzoni che non si sottraggono al tempo e che parlano da sé: affrontano i temi del pericolo e della grazia, che viviamo in dimensione collettiva, messi sul piatto e serviti con tasti rotti come posate. Pezzi di legno e smalto che a volte feriscono a volte carezzano, a volte grattano la schiena. Possono essere schegge, coltelli o amuleti, ma è comunque tutto quello che abbiamo per affrontare i mostri fuori e dentro di noi.
Affrontarli insieme è meglio che affrontarli da soli.
Con i tasti che ci abbiamo suoneremo e parleremo e canteremo nel riparo dei teatri in autunno. Il cuore urgente (per citare il telegrafista di Jannacci) non ha bisogno di maschere, scenografie e infingimenti, è un cuore messo a nudo, una radiografia a torace aperto. Soltanto riconoscendo la nostra finitezza possiamo costruire sui nostri limiti delle possibilità. Ed è quello che cercheremo di fare il prossimo autunno nei teatri, declinando il concetto dell’urgenza nell’essenzialità della musica, con una formazione di musicisti e musiciste aperta ad accogliere, di città in città, l’ospite e con un repertorio a scaletta libera incentrato sul perno di queste tredici canzoni, in una specie di mensa ‘all you can eat’ a cui mangeremo tutti.