Si è conclusa ieri la XIX edizione della Mostra del libro antico e della stampa antica di Città di Castello, presso il piano terra di Palazzo Vitelli a Sant’Egidio.
All’inaugurazione ha partecipato il sindaco Luciano Bacchetta, il vicesindaco e assessore alla Cultura Michele Bettarelli, Fabio Nisi, presidente dell’associazione Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, promotrice dell’iniziativa con il Comune, Giancarlo Mezzetti, direttore scientifico della Mostra e donna Vittoria de Buzzaccarini, patron di Nova Charta, bibbia della bibliofilia collezionistica, da sempre vicina alla mostra di Città di Castello, dove nel 2015 ha celebrato i 25 anni della rivista.
Nella Sala dei Fasti donna Vittoria de Buzzaccarini ha ricevuto un ricoscimento per la sua opera da parte di sindaco e organizzatori tra la commozione generale e tanti applausi. Subito dopo è stata presentata l’operazione editoriale connessa alla Mostra e dedicata ai cinquecento anni dalla nascita di Cosimo I: la trascrizione del manoscritto inedito di Giovan Girolamo de’ Rossi di San Secondo, illustre poeta e letterato umanista, a cui Cosimo I De’ Medici commissionò una Storia generale che tratta argomenti dal 1492 al 1563.
Da San Secondo Parmense veniva la moglie di Alessandro Vitelli, Angela De’ Rossi, esponente dei Rossi di San Secondo e figlia di Troilo I marchese di San Secondo, di cui Palazzo Vitelli alla Cannoniera fu dimora nuziale. Il manoscritto composto da 15 fascicoli (non cuciti), per complessive 471 carte, protetti da una coperta coeva con tassello frammentario manoscritto al dorso, sarà esposto. All’interno, inserite nel testo, presenta anche 4 incisioni coeve. Lo stato di conservazione è molto buono. Di questa opera hanno parlato Paolo Tiezzi Maestri presidente Società Bibliografica Toscana, Eugenio Giani Storico e Presidente del Consiglio della Regione Toscana ed i relatori Guido Perra e Pier Luigi Poldi Allaj.
Per il direttore Mezzetti la Mostra del libro antico e della stampa antica ha mantenuto le promesse: in esposizione anche alcune opere di Burri e l’annunciato Atlante del 1700 con trenta carte inedite che non compaiono nelle edizioni successive, un’introvabile veduta di Spoleto di Leopold – Werner, ed anche esemplari rarissimi portati dagli operatori olandesi e francesi.