Ancona, mostre. Pane nostro di Giorgio Mercuri, ispirata ai Fioretti di San Francesco

giorgio mercuri

Fino al 6 gennaio una mostra di 30 dipinti agli ex Magazzini del Sale, oggi sede dello Iat-Ancona, ispirata ai Fioretti di san Francesco, racconta la campagna delle Marche nelle diverse stagioni dell’anno. I dipinti di Giorgio Mercuri rappresentano una la campagna fertile in cui crescono il grano per alimentare l’uomo. L’allestimento è ispirato ai Fioretti di san Francesco che sono dei capolavori assoluti della letteratura italiana in cui sono stati descritti una serie di episodi legati alla vita dell’assisiate.

La mostra è stata curata da Andrea Carnevali in collaborazione con Alessandro Posanzini e Massimo Berti.

Il testo francescano, scritto dai seguaci del santo circa quarant’anni dopo la sua morte, riporta la cronaca di un fatto accaduto alla santa Chiara: “onde, compiuto il ragionamento ispirituale, santa Chiara inginocchiandosi con grande reverenza sì lo priega che gli piaccia benedire il pene poso a mensa. Risponde il santo Padre: ’Suora Chiara fedelissima, io voglio che tu benedica cotesto pane tu faccia sopra ad essi il sego della santissima croce di Cristo, al quale tu ti se’tutta data’” (cap. XXXIII).

Nell’ambito della mostra, presentata al pubblico, lo scorso 18 novembre, sono state organizzate delle letture per ricordare i grandi scrittori marchigiani. L’attore Roberto Rossini ha, infatti, interpretato alcuni testi poetici di Ugo Betti, Libero Bigiaretti, Paolo Volponi, Franco Matacotta. La vera sorpresa della serata è stata Dolores Parto che ha stupito per il realismo con cui ha descritto la  vita quotidiana nel monastero della Visitazione nel Monastero di Santa Chiara a Treia (Mc) dove era ospite in qualità di educanda: “Abbonora era alzarsi la mattina che la luce tutta si spalancasse, era il fornaio che sotto alle finestre di chi s’era prenotato per la cottura del pane gridava che era l’ora di impastare  Era partire per Loreto con la carrozza a due cavalli; era l’Angelus della mattina, tre gruppi di tre tocchi ognuno, poi uno solo il tre per tre e l’unità; era il suono della prima Messa; abbonora era a purificazione che diventava giorno. Abbonora era bello perché avveniva sotto di rado”.

L’artista è uno degli esponenti del Colour field painting nella regione Marche. Egli, infatti, disegna oggetti che raccontano la storia agricola e sociale della sua terra d’origine. Grazie alla sua maestria, messa a punto negli anni, Mercuri riesce a descrivere la campagna marchigiana nei diversi periodi dell’anno. Il pittore  affronta, inoltre, il tema del gioco e dell’intrattenimento per i bambini. L’argomento è sviluppato, attraverso l’immagine della giostra girevole attrezzata per lo svago. Le scene, che hanno come soggetto il territorio marchigiano, sono emblematiche: chiunque potrebbe salire sul seggiolino e incominciare a girare. La composizione trova una giustificazione nelle esperienze dell’infanzia e nei ricordi di questo tipo di divertimento che era possibile vedere nelle piazze dei paesi nelle giornate di festa.

La mostra, dove sono esposte più di trenta opere, è un’occasione per confrontarsi con un’importante esperienza poetica ossia il Colour field painting fonte tuttora di ispirazione per altri creativi che ritengono ancora vivo l’interesse per questa corrente espressiva.

Le note critiche di Andrea Carnevali, curatore della mostra e Agostino Colli dell’Archivio Provinciale dei Cappuccini Lombardi illustrano il percorso espositivo e lo stile dell’artista che nel tempo è diventato sempre più evocativo e libero da vere e proprie regole accademiche. L’evento è stato sostenuto da Federalberghi Marche, Rotary di Ancona e dall’Azienda Vinicola Angeli di Varano, mentre ha ottenuto il riconoscimento culturale dall’Assemblea Legislativa del Consiglio della Regione Marche, dal Comune di Ancona, dal Comune di Senigallia, dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale.

Giorgio Mercuri  è nato nel 1962 a Senigallia (An) dove vive e la lavora. Ѐ Laureato al DAMS di Bologna. L’artista insegue con il suo segno nero i bagliori accesi dalla luce del sole che illumina la campagna marchigiana, suddivisa in tanti piccoli e curati appezzamenti,  rappresentata dai colori dei raccolti. Nelle sue opere si avvertono delle suggestioni di ascendenza surrealista, che, però, appaiono subito riassorbiti in un sottile calcolo cromatico-lineare. I suoi lavori sono presenti in diverse collezioni pubbliche private. Nel 2000 ha curata la scenografia del programma “Il filo di Arianna”, presentato da Lorenza Foschini, andato in onda su RAI 2. Nel 2011 è stato invitato alla 54a Biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi.

Info: orari iat-Ancona della Regione Marche

lun. ven. 9,00 – 13,30 | mar. e  giov. 15,00 – 18,00.

Ancona tel. 071.2076431 – cell. 335.1475454 –  tel.  071.0975279.

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