La Fondazione Arnaldo Pomodoro dedica una personale ad Antonella Zazzera, vincitrice della seconda edizione del “Premio Arnaldo Pomodoro per la scultura”.
La mostra, che sarà inaugurata il prossimo 17 Maggio alle ore 18:00, presenta, negli spazi di Via Vigevano 9 a Milano, una grande installazione e diciotto opere di diverso formato, la maggior parte delle quali realizzate appositamente per questa occasione.
Dopo la fotografia, il disegno e l’incisione, la ricerca di Antonella Zazzera è ormai approdata all’uso del filo di rame attraverso la sua tecnica originale. Materiale estremamente variabile per consistenza, flessibilità, calibro e colori, che l’artista stratifica attraverso laboriosi procedimenti di sovrapposizione e progressiva “sedi-mentazione”: il segno che diventa colore, la linea, che è da sempre la rappresentazione di un raggio di luce, nelle opere di Antonella si moltiplica all’infinito abbandonando il suo valore geometrico e divenendo luce nello spazio.
Le forme assunte da queste sculture vibranti di luce sono sempre attentamente calibrate, modellate a partire da un vocabolario espressivo fondato sulla natura, sua prima maestra e guida del suo lavoro: i grandi Armonici nascono infatti d’estate, quando Zazzera lavora all’aperto, e così accade anche con le vellutate Carte/Scultura, create con fili metallici tuffati nella polpa di cellulosa poi asciugati alla brezza e al calore del sole, mentre le Ri-Trattiche e i Naturalia in forma di nido abitano i mesi più freddi dell’anno.
Le opere in mostra daranno modo di apprezzare una delle qualità più evidenti del lavoro di Antonella Zazzera, quella “naturalezza” che non è mai “facilità”, quanto piuttosto il frutto dell’incontro tra una profonda familiarità con la vita e i ritmi della terra e una severa e sorvegliata progettualità, in uno stimolante intreccio fra Natura e Cultura.
In occasione della mostra presso la Fondazione Arnaldo Pomodoro, sarà pubblicato il settimo numero dei “Quaderni”, che presenta le opere installate nello spazio espositivo e documenta, con testi in italiano e inglese, il percorso creativo della Zazzera attraverso un saggio di Ada Masoero, un dialogo con l’artista e un sintetico apparato bio-bibliografico.