Fino al 6 gennaio 2019 la mostra Un giorno nel Medioevo. La vita quotidiana nelle città italiane dei secoli XI-XV (Gubbio, Logge dei Tiratori della lana, Piazza Quaranta Martiri) documenta un’epoca troppo spesso distorta e mistificata, ricostruita attraverso luoghi comuni e pregiudizi.
Oggi, grazie a 100 pezzi in mostra, tra opere d’arte, documenti e oggetti di vita quotidiana, l’esposizione offre una nuova visuale della vita sociale nel Medioevo.
Il percorso è arricchito da postazioni video nelle quali, attraverso brevi lezioni di storia tenute da professionisti della storia medievale, vengono illustrati 18 grandi temi dell’Età di Mezzo.
Le opere e il percorso – Una lettera in cui la figlia di Marco Polo reclama in dote i beni che il padre ha portato dalla Cina. Un trattato medico, impreziosito da figure anatomiche, per fornire consigli su come evitare la peste. Ma anche strumenti utili alla vita di tutti i giorni: dalle armi per difendere la città, ai banchi di commercio e delle attività economiche che si aprivano sulle piazze, fino agli aspetti più intimi della quotidianità: dalla dimensione religiosa al letto e alla tavola imbandita per i pasti, agli svaghi e alla musica di una società che sapeva anche gioire e divertirsi. Il percorso, progettato nelle sei sezioni “Uno spazio difeso”, “La città dei mestieri”, “Un mondo impregnato di Dio”, “La casa il primo status symbol”, “Saperi e professioni intellettuali” e “Giochi di bambini, passatempi di adulti”, illustra gli aspetti contraddittori e dinamici, multiformi e sorprendenti di “Un giorno nel Medioevo”.
I numeri della mostra – Più di 30 tra musei, Archivi di Stato, biblioteche, Diocesi, Istituzioni pubbliche, Associazioni e collezionisti privati hanno contribuito alla realizzazione della mostra, prestando opere, documenti e manufatti originali e unici, come gli Archivi di Stato di Venezia, Perugia (con sezione di Gubbio) e Ancona, il MUVIT, Museo del Vino della Fondazione Lungarotti, l’Università degli Studi di Perugia e il Museo delle Armi di Brescia. Circa 100 i pezzi in mostra, con ricostruzioni ad opera delle quattro Gaite che ogni anno mettono in scena il Mercato medievale di Bevagna, copie realizzate dalla Galleria Nazionale dell’Umbria, riproduzioni in scala del Comune di Perugia, abiti di costumisti d’arte impegnati nella ricerca filologica e opere di musicisti ricercatori che ricreano strumenti musicali dell’epoca dallo studio di fonti iconografiche. E 19 video, 18 brevi lezioni e una ricostruzione in 3D di Firenze sulla base della celebre Pianta della Catena, per offrire in ogni sezione della mostra una chiave di lettura più ampia e completa.
Mini lezioni di storia – Lo storico Alberto Grohmann regala ai visitatori la panoramica a volo d’uccello su una città medievale, mentre Franco Cardini parla di scienza e conoscenza e Massimo Montanari spiega la tavola come centro di potere. Da Maria Giuseppina Muzzarelli a Franco Mezzanotte e Giovanni Vitolo, sono diciotto gli storici autori di altrettanti video che corredano ogni sezione della mostra. Il percorso espositivo è arricchito da mini lezioni di storia su La città (A. Grohmann), I mercati e le Fiere (F. Franceschi), I porti (A. Feniello), Il sarto (E. Tosi Brandi), La preghiera (N. D’Acunto), Gli ordini religiosi (F. Mezzanotte), I Templari (S. Merli), La tavola (M. Montanari), Gli abiti (M. G. Muzzarelli), La scienza (F. Cardini), Il notaio (A. Bartoli Langeli), I Viaggi (A. Vanoli), L’Università (G. Vitolo), L’impresa della guerra (M. Vaquero Pineiro), Il gioco (E. Percivaldi), La musica (D. Bernardini) e La bombarda (M. Nardella), strumento musicale dell’epoca, per finire con Il medievalismo (R. Facchini), la disciplina che indaga sulla percezione e l’uso del Medioevo da parte della società contemporanea. Piccole perle di conoscenza che, con un linguaggio semplice e diretto, completano e approfondiscono le sei tappe di visita di “Un giorno nel Medioevo”.