Si chiama “Mums at Work” ed è un progetto, promosso da Cidis, che nasce per migliorare l’integrazione sociale e l’occupabilità delle madri migranti. Il mercato del lavoro in Italia, quando si parla di lavoratrici, è da sempre caratterizzato da una certa asfissicità, anche maggiore a parità di condizioni rispetto a quella degli uomini. Dati precedenti la pandemia dicevano che, in Italia, solo metà delle donne in età lavorativa aveva un’occupazione, e i dati dicono che con il Covid la situazione sia pure peggiorata. Quando l’aspirante lavoratrice è anche madre e straniera la situazione diventa anche più complessa: bassa scolarizzazione o scarsa specializzazione, poca conoscenza del mercato del lavoro italiano e delle sue dinamiche, barriere linguistiche e culturali e, nella maggior parte dei casi, la cura esclusiva della famiglia possono tendere a tagliar fuori un’intera categoria dalle possibilità di lavoro nel nostro Paese.
“La segregazione delle donne ai lavori domestici è sempre più evidente – spiegano gli organizzatori – in particolar modo se le donne sono migranti. Dati parlano chiaro solo il 26% delle donne migranti sono occupate mentre il 54% è inattivo. Da questo dato preoccupante abbiamo deciso di partire per con il nostro progetto che propone: consulenza individuale, orientamento al mercato del lavoro, attività di work experience, inserimento lavorativo, attività di socializzazione e campagna di sensibilizzazione. In questo progetto teniamo molto a far sentire la donna soggetto attivo per questo ci mettiamo al fianco della donna non sopra. Le donne che ci chiedono aiuto gestiscono famiglie numerose con tanti figli, salta all’occhio immediatamente la loro propensione alla gestione del gruppo, alla razionalizzazione delle risorse, tutti elementi che all’interno di una azienda sono molto richiesti e soprattutto necessari”.
Per qualsiasi informazione su Mums at work si può visitare la pagina sul sito di CIDIS o contattare CIDIS – perugia@cidisonlus.org, 075 5720895
Donatella Binaglia