Brasilia, armati di machete e muniti di GPS, hanno delimitato in modo autonomo quello che considerano il proprio territorio, un’immensa superficie nell’Amazzonia brasiliana, sentendosi minacciati da un progetto idroelettrico promosso dal governo: a prendere l’iniziativa sono stati gli Indios Munduruku, nella regione occidentale dello Stato del Parà.
I Munduruku (o anche Mundurucu) sono un gruppo etnico del Brasile che ha una popolazione stimata in circa 11.630 individui (Funasa, 2010). Parlano la lingua Munduruku . Denominazioni alternative: Mundurucu, Monjoroku, Weidyenye, Paiquize, Pari, Caras-Pretas.
Vivono negli stati brasiliani di Pará e Amazonas, nelle zone dei fiumi Tapajós e Madeira, in 22 villaggi (2000). La popolazione è stata decimata, nel corso del XX secolo, dalla malaria; oggi la popolazione sta ricominciando a crescere.
A tracciare i confini dell’area – pari a circa 180 mila ettari – è stato un gruppo con una settantina di membri dell’etnia: ritengono infatti – precisano i media locali – che quella parte dello stato del Parà sia propria in quanto “sono terre ancestrali”.
Qualche mese fa, il Funai, l’Ente Nazionale responsabile degli Indios del Brasile, si era impegnato a riconoscere l’area come di proprietà dei Munduruku, i quali, vedendo che la decisione non arrivava mai, hanno deciso di agire in prima persona e di delimitare quindi le frontiere del territorio.
I leader dell’etnia sottolineano che al di là delle dichiarazioni ufficiali, Brasilia non vuole in realtà che ci siano impedimenti al progetto idroelettrico: “visto che il governo non vuole prendersi le sue responsabilità, ci abbiamo pensato noi, per questo abbiamo delimitato l’area”, ha precisato uno dei responsabili dei Munduruku.