di Simone Morini
Ci pensa Mustacchio all’ 88° a confezionare i tre meritati punti al Perugia, con uno splendido gol sotto la nord, in una partita che si è accesa nel secondo tempo, in particolare negli ultimi 25 minuti, quando i cambi nel Perugia (in chiave offensiva) hanno dettato una specie di forcing alla porta vicentina. Perugia-Vicenza termina 1 a 0, e il gol in “zona cesarini”è lo specchio di un incontro giocato ed interpretato bene, ma che si è riportato a casa con fatica. Il Vicenza, raramente pericoloso, arretra quasi del tutto nella ripresa, quando il Perugia sembra ritrovare il suo gioco; c’è solo un po’ di confusione, o di nervosismo, sulla stoccata finale che tarda ad arrivare. Il corner battuto da Di Chiara negli scampoli finali di partita, è prontamente raccolto da Mustacchio, che lo gira di testa sul primo palo, e questa volta Vigorito è finalmente battuto.
Il Perugia parte con il consueto 4-3-3: torna Rosati a difendere i pali; Del Prete, Volta, Belmonte e Di Chiara costituiscono la difesa a quattro; per il centrocampo Bucchi opta per Ricci, Acampora e Brighi; il tridente offensivo vede Guberti e Nicastro a supporto di Di Carmine.
Nel primo tempo la partita non decolla, lo stesso Perugia appare a volte un po’sbadato e i ritmi non sono altissimi. Le occasioni in realtà arriveranno, per la precisione sui piedi di Di Carmine e Di Chiara, e per Nicastro di testa. E’ bravo il portiere Vigorito a cavarsela, i biancorossi non altrettanto a piazzare il gol. Il Vicenza gioca di rabbia e di tenacia, va un paio di volte alla conclusione con De Luca e Bellomo, ma è normale amministrazione dalle parti di Rosati. La prima frazione di gioco è sostanzialmente equilibrata, anche se i pericoli maggiori li porta il Perugia (in particolare in avvio con Di Carmine). I grifoni però ancora stentano a costruire le loro manovre orchestrate e soffrono, come era prevedibile, la solidità dei veneti.
Nella ripresa il Perugia comincia con un altro piglio. In avvio, da corner, prima Belmonte poi Nicastro colpiscono di testa, salva tutto il difensore Adejo con il petto, sulla linea di porta. Passa un minuto e l’incornata dello stesso Nicastro da traversone, esce di poco a lato. Poco dopo va al tiro Di Chiara da punizione, il tiro è debole e Vigorito aggancia facilmente la sfera. Il Grifo sale, il Vicenza comincia a perdere quasi ogni velleità offensiva. C’è però ancora molto da fare per bucare la difesa vicentina. In questo senso sembrano provvidenziali i cambi, con l’attacco che si irrobustisce. Forte, Mustacchio e Terrani prendono il posto di Ricci, Nicastro e Guberti. Il Grifo si riversa sulla meta campo avversaria: vanno al tiro Brighi (dopo un ottimo spunto), Acampora, e Forte in due occasioni. Manca solo il gol che arriva da un pregevole gesto tecnico di Mustacchio, abilissimo a sfruttare un corner e a insaccare di testa. Siamo al 43° della ripresa e la rete e quanto mai liberatoria; arriva quasi sul finale di una gara che aveva mostrato un Perugia sicuramente superiore ma che stentava a concretizzare. Al 93° si accende un parapiglia dopo un’uscita di Rosati, ci scappa un giallo per Adejo, già ammonito deve lasciare il campo.
Il Perugia, bello e concreto, supera un esame più difficile del previsto. Il risultato finale che premia la supremazia di marca biancorossa, ribadisce la crescita di una squadra che in altre occasioni si era fermata in situazioni di questo tipo. Un Vicenza coriaceo e battagliero nella prima fase dell’incontro, getta quasi la spugna nel finale, sotto i colpi di un Grifo sempre più offensivo. Una prodezza del singolo regala la vittoria al fotofinish; dopo una prestazione matura della squadra e un vantaggio meritatissimo ma che tardava ad arrivare.
I grifoni rafforzano il loro quarto posto a 51 punti. E’ ancora appaiato il Benevento che esce vittorioso, come Carpi, Cittadella e Verona. Perdono Spal, Bari, Novara. Fermato il Frosinone a Cesena, pareggia anche l’Entella a Brescia. Ora il vantaggio sull’ottavo posto è di quattro punti. Martedì sera, sempre al Curi, arriva il Pisa di Gattuso.