“Trasformare un percorso di dolore in un dono per gli altri” E’ questo l’incipit con cui Simona Cancelloni ha presentato “Nati per Vivere”, non una semplice raccolta fondi, ma un progetto ben strutturato, con professionisti del settore, che ben presto darà vita ad una Fondazione, fortemente voluta dalla stessa Simona e dal fratello Fabio, per essere foriera di speranza, di aiuto concreto e di positività per chi vive la depressione sia come persona che ne è direttamente colpita, sia come familiare.
“Quello della depressione è un tema circondato da troppi pregiudizi e oscurità, a cui vogliamo dare luce e soprattutto dignità insieme ad una corretta informazione – afferma Simona Cancelloni – e non a caso abbiamo scelto, forse con coraggio, di presentare questo progetto non in una sede istituzionale, ma durante una festa, portando all’interno di un momento di assoluta gioia parole come suicidio, depressione, proprio perché non deve esserci vergogna e senso di colpa nel pronunciarle. “28 anni fa la nostra famiglia ha vissuto il dolore che segue al suicidio e purtroppo nel corso degli anni altre due persone a noi molto care, si sono tolte la vita. – continua Fabio Cancelloni – E’ stato in questo momento che mia sorella Simona ha avvertito la necessità e il dovere di fare qualcosa per combattere questo male oscuro e ho condiviso a pieno il suo progetto, realizzando non solo il sogno di poter organizzare un mio concerto, ma anche quello di poter aiutare con un messaggio di gioia e musica, chi si è trovato come noi a vivere la depressione e a non comprenderla fino in fondo”
“Nati per Vivere” è stata infatti presentata in occasione di un concerto dove Fabio Cancelloni, con la Limited Edition Orchestra, una band di 11 elementi più lui 12, – ha dato vita ad uno spettacolo di musica e intrattenimento, cantando un repertorio di 15 canzoni per festeggiare i suoi 60 anni davanti ad una platea di circa 300 persone, che hanno risposto con grande sensibilità e generosità, all’invito di sostenere il progetto e la nascita della Fondazione. “ A tutti loro, va il nostro più sentito ringraziamento per aver accolto questo progetto con grande cuore” – hanno commentato Simona e Fabio Cancelloni.
Sul palco con loro, la dott.ssa Giorgia Babbini che coordinerà l’equipe di professionisti che forniranno supporto informativo e terapeutico, nell’ottica di non far sentire più incomprese ed isolate le persone che si trovano a vivere questi momenti di buio, ma aiutandoli a riconnettere mente, corpo e cuore con la sensibilità di chi conosce bene il disagio che stanno vivendo.
Una malattia in crescita costante
Nel 2030 secondo l’OMS la depressione sarà la malattia più diffusa al Mondo e attualmente 35 milioni di persone (solo in Europa), soffrono in modo conclamato di questo disturbo e altrettante ne soffrono in modo non dichiarato. Una malattia subdola che vede più del 60% della popolazione mondiale, vivere almeno una volta nella vita, un momento di depressione.
Ad impressionare, anche i dati portati dalla dott.ssa Babbini sul numero dei suicidi (800 mila ogni anno di cui 4000 solo in Italia) e sul consumo degli antidepressivi e ansiolitici, in vetta alla classifica della spesa farmacologica mondiale.
Gli obiettivi della Fondazione e del progetto “Nati per vivere”
Tre i principali obbiettivi della Fondazione.
“Informazione e divulgazione, sono sicuramente il punto di partenza – afferma la dott.ssa Babbini – perché troppo poco se ne parla in contesti non specialistici e quando questo accade, avviene sempre con l’ombra del pregiudizio, limitando le richieste di aiuto per vergogna e paura. Vogliamo aiutare le persone a percepire il loro valore con un approccio terapeutico integrato che parte dal cuore e non fa sentire soli”
Altro obbiettivo sarà quello della prevenzione per riconoscere ed aiutare i soggetti più fragili a ritrovare una fondamentale connessione tra mente, corpo e cuore ed avere consapevolezza del loro valore e dignità.
Infine la Terapia attraverso il supporto di professionisti qualificati ed esperti che metteranno al servizio della Fondazione le loro competenze e tutta la loro sensibilità.